Quanto è sostenibile il nostro caffè quotidiano?

Un'analisi rivela chi vince la sfida tra moka e capsule.

di Mauro Moresi e Alessio Cimini
  • 24 September 2025

Questo studio, motivato dalle crescenti preoccupazioni ambientali legate ai rifiuti da imballaggio e dal Regolamento UE sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio (PPWR), ha condotto una valutazione del ciclo di vita (LCA) semplificata per analizzare l'impatto ambientale di diversi formati di caffè (v. Figura 1), utilizzando la metodologia del Product Environmental Footprint (PEF) dell'Unione Europea.

FIGURA 1.jpg (Confini del sistema di uno studio LCA condotto per valutare l'impatto ambientale di una tazza da 40 ml di caffè Moka o espresso usando diversi sistemi di preparazione).

L'obiettivo era quantificare i rifiuti di imballaggio generati per ogni tazza di caffè e confrontare gli oneri ambientali associati a ciascun metodo di preparazione.
Sono stati presi in esame otto formati di caffè (sacchetti multistrato flessibili, cialde, diverse capsule in alluminio, polipropilene, polietilene-alluminio e polietilentereftalato, polilattato e carta) e il sistema innovativo delle "coffee balls", analizzando il loro impatto nelle fasi di utilizzo e post-consumo. In Figura 2 i principali formati monodose del caffè attualmente in commercio.

FIGURA 2.jpg (Principali formati monodose del caffè in commercio)
(a) Keurig® K-cup;
(b) Keurig® K-cup riutilizzabile;
(c) Cialda ESE (Easy Serving Espresso) con filtro di carta termosaldabile, avvolta in una busta di PE-Al-PET;
(d) Capsule di caffè in plastica, alluminio o bioplastiche;
(e) Capsule di caffè compostabili in acido polilattico (PLA);
(f) Capsule a base di polpa di carta;
(g) Capsule di caffè ricaricabili in acciaio inossidabile con filtro di carta;
(h) Coffee balls (CoffeeB, Migros-Genossenschafts-Bund, Zurigo, CH).

Punti salienti per i consumatori
I risultati dello studio dimostrano in modo inequivocabile che la scelta del formato di caffè e del metodo di preparazione ha un impatto significativo sull'ambiente. La principale conclusione è che i sistemi di preparazione tradizionali, come la moka, offrono un'alternativa notevolmente più ecologica rispetto alle opzioni monodose.
L'impatto ambientale dei formati tradizionali vs. monodose: I sistemi tradizionali che utilizzano caffè macinato in sacchetti multistrato flessibili hanno l'impatto ambientale complessivo più basso (613 ± 10 nPt/tazza). Al contrario, le capsule e le cialde mostrano un impatto notevolmente superiore, come nel caso delle cialde di caffè (2.895 ± 581 nPt/tazza) e delle capsule in polipropilene (2.777 ± 23 nPt/tazza). Anche il formato innovativo delle "coffee balls" ha un impatto molto più alto rispetto ai sacchetti (1.675 ± 25 nPt/tazza).
Generazione di rifiuti: I formati monodose producono una quantità di rifiuti organici e di imballaggio significativamente maggiore. Per ogni tazza di caffè, i sacchetti multistrato generano circa 12 g di rifiuti totali, mentre le cialde e le capsule arrivano fino a 22,1 g per tazza. La maggior parte di questi rifiuti (dal 49,4% al 100%) viene smaltita come rifiuto indifferenziato. Il problema principale non sono i fondi di caffè, che rappresentano la componente maggiore dei rifiuti organici per ogni formato, ma il rapporto tra la massa dell'imballaggio e quella del caffè.
Impronta di carbonio e consumo di risorse: Le differenze sono evidenti anche in termini di emissioni di gas serra (GHG), uso di risorse fossili e consumo di acqua.
Impronta di carbonio (CF): Le emissioni per i sacchetti multistrato sono di soli 8,2 g CO2e/tazza. Le capsule in polipropilene, invece, generano fino a 41 g CO2e/tazza.
Uso di risorse e acqua: Anche in queste categorie, le capsule e le cialde hanno un impatto da 2 a 10 volte superiore rispetto ai sacchetti. Il consumo di acqua per le cialde può arrivare fino a 75 L/tazza, contro i 7,7 L/tazza della moka.
La questione della praticità: Lo studio riconosce che i sistemi tradizionali richiedono un maggiore sforzo da parte del consumatore, come il riempimento del filtro e lo smaltimento dei fondi di caffè. Al contrario, i sistemi monodose offrono una praticità senza pari, che è il fattore principale del loro successo.

Punti salienti per i policy maker e l'industria
Il Regolamento PPWR segna un punto di svolta, richiedendo imballaggi riciclabili entro il 2030 e stabilendo obblighi di contenuto riciclato post-consumo. Questo studio identifica chiaramente i punti critici ambientali che l'industria deve affrontare per allinearsi a questa normativa.
Complessità dei materiali: Le capsule di caffè sono spesso realizzate con materiali complessi e multistrato (ad es. plastica, alluminio e caffè). Questa composizione rende la separazione dei materiali difficile o addirittura impossibile per il riciclo su larga scala, portando spesso a smaltimento in discarica o incenerimento.
Sfide nel riciclo: Sebbene le capsule in alluminio siano teoricamente riciclabili, il loro piccolo formato e la confusione dei consumatori sui protocolli di riciclo portano a un tasso di riciclo inferiore al 5%. L'industria è chiamata a innovare il design delle capsule, orientandosi verso soluzioni monomateriale o più facili da separare. Il documento menziona la risposta di Nestlé con capsule a base di carta compostabile.
Rapporto tra imballaggio e caffè: Il problema principale dei formati monodose è l'elevato rapporto tra la massa dell'imballaggio e quella del caffè macinato. I policy maker dovrebbero considerare questo aspetto nella promozione della circolarità e della riduzione dei rifiuti.

Conclusioni e raccomandazioni
Questo studio dimostra che, sebbene la coltivazione del caffè sia un fattore di impatto primario, l'imballaggio, specialmente quello dei formati monodose, contribuisce in modo sproporzionato all'onere ambientale complessivo nella fase di utilizzo da parte del consumatore.

Indicazioni per i consumatori:
Optare per la moka: Per chi cerca la sostenibilità, il caffè macinato in sacchetti multistrato e la moka rappresentano la scelta migliore. I vantaggi ambientali, misurabili e quantificabili, superano il maggiore sforzo di preparazione.
Valutare i formati innovativi: Anche le "coffee balls" e i sistemi con capsule riutilizzabili mostrano un impatto ambientale inferiore rispetto alle capsule tradizionali, rappresentando un buon compromesso tra sostenibilità e praticità.

Indicazioni per i policy maker e l'industria:
Promuovere i sistemi tradizionali: Politiche e campagne di sensibilizzazione dovrebbero incoraggiare l'uso di metodi di preparazione tradizionali28.
Incentivare l'innovazione: L'industria deve investire in soluzioni di imballaggio più sostenibili, come materiali monomateriale, riciclabili o compostabili che non richiedano la separazione dei componenti29.
Sviluppare infrastrutture di riciclo: È cruciale migliorare le infrastrutture per la raccolta e il trattamento dei rifiuti da imballaggio, specialmente per le cialde e le capsule.

LEGGI QUI ARTICOLO INTEGRALE:
Moresi M, Cimini A (2025), Streamlined life cycle assessment of packaging waste in coffee preparation and consumption. Italian Journal of Food Science, August 28, 2025, https://www.itjfs.com/index.php/ijfs/onlinefirst/view/3256