L’Ente Nazionale per la Cellulosa e per la Carta (ENCC), istituito nel 1935, rappresenta uno dei più significativi esempi di gruppo d’impresa pubblica nel panorama agro-industriale italiano del XX secolo. Questo articolo analizza le direttrici evolutive dell’ENCC, la sua trasformazione in gruppo d’impresa e il ruolo strategico delle sue società controllate (SAF, SIVA, RESS e Nuramare) nello sviluppo agricolo, forestale e cartario nazionale. Attraverso una disamina delle politiche industriali, dei centri di ricerca e delle aziende agroforestali gestite, si evidenzia l’importanza di tale Ente nel garantire l’approvvigionamento di materie prime per la produzione di cellulosa e carta in Italia. Viene inoltre valutato l’impatto economico e territoriale dell’ENCC e la successiva dismissione del patrimonio produttivo e scientifico tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo.
La storia dell’Ente Nazionale per la Cellulosa e per la Carta (ENCC) costituisce un paradigma della politica industriale italiana del Novecento, fondata sulla presenza attiva dello Stato in settori strategici. L’ENCC fu non solo un organo di pianificazione e controllo del comparto cartario, ma anche un catalizzatore dello sviluppo agricolo e forestale, attraverso una rete articolata di aziende e centri di ricerca. La complessità e longevità del gruppo ENCC, operante per oltre sessant’anni, offrono uno spaccato rilevante per comprendere i meccanismi di intervento pubblico nell’economia nazionale.
Istituzione e finalità dell’ENCC
L’ENCC venne istituito con Legge 13 giugno 1935, n. 1453, e disciplinato dal R.D.L. 12 novembre 1936, n. 2189, con finalità specifiche:
• Promozione della produzione nazionale di cellulosa;
• Sostegno all’impianto e alla coltivazione di piante da cellulosa;
• Regolazione del fabbisogno nazionale e dell’importazione di cellulosa;
• Monitoraggio continuo dello stato dell’industria cartaria e della cellulosa;
• Gestione della distribuzione della carta, anche in coordinamento con lo Stato.
Tali obiettivi venivano perseguiti mediante una struttura operativa che integrava attività tecnico-agronomiche, ricerca scientifica, sperimentazione e supporto agli operatori privati.
Evoluzione in gruppo d’impresa (1951–1980)
A partire dagli anni ’50, l’ENCC sviluppò una configurazione di tipo gruppo d’impresa pubblico, istituendo società operative nei settori agricolo, forestale, immobiliare e della ricerca scientifica. Tra queste:
• SAF S.p.A. (1951): Società Agricola Forestale, dedicata alla gestione delle aziende agroforestali e dei vivai;
• SIVA S.p.A. (1952): Società Immobiliare Via Assisi, che nel 1953 acquisì l’Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura (ISP) e costituì il Centro di Sperimentazione Agricola e Forestale (CSAF) a Roma-Casalotti;
• RESS S.r.l. (1979): Ricerca Economica Statistica e Servizi, nata dalla fusione tra SIVA e ISP, con il compito di coordinare le ricerche economico-statistiche sui mercati cartari;
• Nuramare S.p.A. (anni ’80): Società specializzata in studi sull’ambiente marino e costiero.
Le aziende agroforestali: una rete produttiva e scientifica diffusa sul territorio
Il gruppo ENCC disponeva di una rete di 17 aziende agroforestali e 2 centri di ricerca, localizzate strategicamente sul territorio nazionale per lo studio, la sperimentazione e la coltivazione di essenze legnose a scopo cartario (pioppi, eucalipti, ecc.). Queste aziende svolgevano attività vivaistiche, sperimentali e produttive, fondamentali per l’approvvigionamento delle cartiere italiane. Alcune delle principali aziende erano:
1. Acqua del Signore, azienda forestale con sede a Soveria Mannelli in provincia di Catanzaro; il complesso aziendale è stato devoluto nel 2003 alla Regione Calabria;
2. Campolongu, azienda agricola con sede a Oristano; l’intero complesso aziendale è stato devoluto nel 2000 alla Regione Autonoma della Sardegna;
3. Carpaneta, azienda agricola con sede a Bigarello frazione del comune di san Giorgio Bigarello in provincia di Mantova; il complesso aziendale è stato devoluto alla Regione Lombardia nel 2001;
4. Cesurni, azienda agricola con sede a Tivoli in provincia di Roma, oggi di proprietà del Demanio dello Stato;
5. Condoleo, azienda agricola con sede a Botricello in provincia di Catanzaro, il complesso aziendale è stato devoluto nel 2002 alla provincia di Catanzaro e nel 2011 ha dato vita al CRISEA Centro di Ricerca e Servizi Avanzati per l’innovazione Rurale;
6. Fante, azienda agricola con sede a Migliaro frazione di Fiscaglia in provincia di Ferrara; l’intera azienda è stata devoluta nel 2001 al comune di Fiscaglia;
7. Il Castellaccio, azienda agricola con sede a Spello in provincia di Perugia nel 2001 è stata devoluta alla Regione Umbria;
8. Il Terzo, azienda agricola con sede a Bagno Roselle frazione di Grosseto;
9. L’Improsta, azienda agricola e forestale con sede a Eboli in provincia di Salerno il cui complesso è stato devoluto nel 2003, a titolo gratuito alla Regione Campania e oggi gestita dal CRAA Centro di Ricerca Applicata in Agricoltura;
10. La Scagliata, azienda forestale con sede a Grosseto;
11. Mezzi, azienda agricola con sede a Casale Monferrato in provincia di Alessandria, a Scopa e Fossadello in provincia di Vercelli;
12. Olmazzo-Deasso, azienda agricola con sede a Porto Mantovano in provincia di Mantova;
13. Ovile, azienda agricola con sede a Roma;
14. Pantano, azienda agricola con sede a Termoli in provincia di Campobasso;
15. Rincine, azienda forestale con sede a Londa in provincia di Firenze, il complesso nel 2001 viene ceduto alla Regione Toscana;
16. Scottine, azienda agricola con sede a Sarmato in provincia di Piacenza, il cui complesso nel 2001 è stato trasferito alla Provincia di Piacenza;
17. Volpares, azienda agricola con sede a Palazzolo della Stella in provincia di Udine; il cui complesso aziendale è stato devoluto nel 2001alla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.
18. Centro di Ricerca Scientifica: Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura sui terreni della società Cartiere Burgo a Casale Monferrato prima di proprietà dell’ENCC poi alla SAF, poi al Ministero per le politiche agricole e forestali e nel 2004 al CREA Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi Economica.
19. Centro di sperimentazione agricola e forestale, (CSAF) in zona Casalotti a Roma passato di proprietà dall’ENCC alla SAF poi in comodato al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e poi all’ ICRAM (Istituto Centrale per la Ricerca sul Mare) e dal 2006 l’intera area CSAF e azienda Ovile sono Monumento Naturale del Parco della Cellulosa affidata a RomaNatura.
L’intero sistema agroforestale era finalizzato alla produzione di materia prima per le cartiere nazionali e in particolare per l’Istituto Poligrafico dello Stato.
Centri di ricerca scientifica e innovazione
I due centri principali erano:
• Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura (ISP) a Casale Monferrato, successivamente affidato al CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria);
• Centro di Sperimentazione Agricola e Forestale (CSAF) a Roma-Casalotti, oggi Monumento Naturale Parco della Cellulosa, gestito da RomaNatura.
Questi centri erano articolati in laboratori tematici per lo studio di genetica, patologia vegetale, entomologia, microbiologia e tecnologia del legno, e svolgevano un ruolo chiave nel miglioramento delle coltivazioni e nella diffusione di tecniche innovative.
Durante i suoi anni di massima attività, in particolare tra il 1950 e il 1975, l’ENCC garantì una produzione significativa di cellulosa nazionale, contribuendo in maniera determinante a soddisfare la domanda interna. Nel 1972, la richiesta di carta in bobina da parte di editori e della tipografia di Stato registrò un incremento del 2% rispetto agli anni precedenti, segnando una fase di espansione sostenuta del settore cartario.
Disgregazione e dismissione del patrimonio (anni 2000)
A partire dalla fine degli anni ’90, a seguito di riforme normative e della progressiva riduzione dell’intervento pubblico nell’economia, il patrimonio immobiliare e operativo dell’ENCC venne trasferito a enti territoriali, regioni e istituzioni pubbliche. Tale dismissione ha segnato la fine operativa dell’Ente come soggetto produttivo e coordinatore nazionale.
L’esperienza dell’ENCC dimostra l’efficacia di una struttura statale integrata nel promuovere lo sviluppo industriale e agricolo nazionale attraverso la gestione diretta di impianti produttivi, centri di ricerca e aziende agricole. L’approccio sistemico del gruppo ENCC, la sinergia tra ricerca e produzione e il radicamento territoriale rappresentano elementi di interesse per l’analisi storica e per eventuali politiche future nel settore forestale e cartario. La memoria dell’ENCC costituisce oggi un patrimonio conoscitivo e istituzionale di rilievo per comprendere le dinamiche economiche e ambientali del Novecento italiano.