Il 2 luglio 2025 la Commissione europea ha pubblicato una nuova comunicazione sulla strategia per le scienze della vita dal titolo “Scegli l’Europa per le scienze della vita: Una strategia per fare dell’UE il luogo più attrattivo al mondo per le scienze della vita entro il 2030”, che si inserisce anche nel solco tracciato dalla prima strategia europea sulle scienze della vita del 2002. Quest’ultima, importante punto di partenza, aveva già definito le scienze della vita come un settore cruciale per l’innovazione e la competitività dell’Unione Europea (UE). Nel frattempo, anche la strategia europea per la bioeconomia, avviata nel 2012 e aggiornata nel 2018, ha rappresentato un tassello fondamentale, enfatizzando l’uso sostenibile delle risorse biologiche per sviluppare un’economia verde e circolare. Ora, la nuova comunicazione fa un passo avanti proponendo azioni concrete per il rafforzamento delle scienze della vita per meglio comprendere i sistemi viventi, dall’essere umano, agli animali, alle piante, ai microrganismi fino agli ecosistemi e alle loro interconnessioni, attraverso discipline spesso interrelate. Il progresso nella comprensione dei meccanismi biologici ha aperto nuove opportunità per applicazioni in diversi settori, come la salute, il cibo e l’agricoltura. La forza innovativa risiede anche nell’uso di tecnologie come le biotecnologie, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale (IA). Tra l’altro le biotecnologie, essenziali per avanzare nella conoscenza delle scienze della vita, rappresentano anche un settore a sé stante, con applicazioni che spaziano dal settore alimentare e sanitario a quello industriale e cosmetico.
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Importanza del settore delle scienze della vita e della ricerca & innovazione
La comunicazione riporta l’importanza dei settori europei delle scienze della vita quali ad esempio, salute, agricoltura, alimentazione, settori basati su risorse biologiche, l’ambiente, che contano 29 milioni di occupati (2022) ovvero 13,6% dell’occupazione totale nell’UE e generano un valore aggiunto di 1.5 mila miliardi di euro, circa il 9,4% del PIL dell’Unione. Negli ultimi dieci anni, questi settori hanno registrato una crescita annuale costante tra il 4% e il 7% del loro valore aggiunto. Inoltre, la nuova strategia pone l’accento sul potenziamento della ricerca e sviluppo, valorizzando le sinergie tra università, centri di ricerca e imprese e promuovendo un approccio integrato e coordinato lungo tutta la catena del valore. Un elemento fondamentale della strategia è la valorizzazione della ricerca e sviluppo (R&S) per sostenere la competitività e l’innovazione in tutti i segmenti delle scienze della vita. A tal proposito, la comunicazione evidenzia come l’intensità degli investimenti privati in R&S (Lasarte-López et al., 2025), vari significativamente tra i diversi settori: le biotecnologie per la salute mostrano un’intensità di investimento pari al 15% del valore aggiunto, mentre i settori dell’agricoltura e dell’alimentazione si attestano rispettivamente intorno al 3% e al 4%. Questi dati sottolineano l’importanza di un forte impegno nella ricerca per mantenere e rafforzare la leadership europea nei settori strategici.
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Agricoltura, alimentazione e approccio One Health
L’agricoltura e il settore agroalimentare europei rappresentano un polo di innovazione dove le scienze della vita mettono a disposizione strumenti per garantire sicurezza alimentare, sostenibilità e responsabilità sociale. Tra le tecnologie emergenti, particolare attenzione è rivolta alle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), che offrono la possibilità di migliorare la resilienza delle colture e la sostenibilità delle pratiche agricole europee. Queste tecniche sono attualmente oggetto di una proposta legislativa in discussione presso il Parlamento Europeo e il Consiglio, con l’obiettivo di favorirne l’adozione in un quadro regolatorio chiaro e innovativo.
La comunicazione sottolinea inoltre l’approccio One Health, che riconosce l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale, evidenziando la necessità di politiche integrate per affrontare sfide globali quali la resistenza agli antibiotici e la sicurezza alimentare. Viene inoltre sottolineato l’importanza di ricerche innovative che esplorino il ruolo del microbioma nel metabolismo umano, evidenziando come la relazione tra alimentazione, salute e ambiente sia un ambito chiave per la ricerca futura.
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Promozione dell’innovazione attraverso la domanda pubblica
La strategia mette in evidenza il ruolo strategico degli appalti pubblici per favorire l’adozione di soluzioni innovative e sostenibili. Come suggerito dal rapporto Letta, i bilanci pubblici europei e nazionali devono dare priorità all’investimento e alla diffusione di tecnologie avanzate per la salute e la sostenibilità, facilitando così il passaggio dall’innovazione al mercato.
Il settore pubblico, soprattutto in ambiti ad alta spesa come quello sanitario, rappresenta un attore chiave per creare domanda e stimolare la crescita delle imprese europee. Ancorare le gare d’appalto a ricerche precedentemente finanziate o a settori emergenti consente di sostenere l’intero percorso di ricerca e sviluppo e di rispondere rapidamente a nuove esigenze. In particolare, la prossima proposta europea sull’innovazione (European Innovation Act) attesa per il 2026, faciliterà ulteriormente l’accesso alle innovazioni generati dalla ricerca pubblica.
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Cooperazione multi-stakeholder e azione globale
La strategia ribadisce che il successo dipende da una cooperazione attiva tra tutte le parti interessate: Stati membri, ricercatori, innovatori, imprese, investitori, legislatori, società civile e cittadini. Solo un impegno condiviso a livello europeo, nazionale e regionale permetterà di superare sfide complesse, accelerare i progressi scientifici e garantire un’equa distribuzione dei benefici delle innovazioni. Altro elemento importante della strategia è anche il “Food Dialogue”, un dialogo annuale sull’alimentazione ed agricoltura annunciato nella “Visione per l’Agricoltura e l’Alimentazione”, che mira a coinvolgere cittadini, ricercatori, agricoltori e altri stakeholder per promuovere maggiore trasparenza e consapevolezza sui temi legati all’alimentazione ed inoltre discutere rischi e benefici delle innovazioni alimentari
A livello globale, la cooperazione è fondamentale per affrontare problematiche transnazionali e consolidare il ruolo dell’Europa come leader mondiale nelle scienze della vita.
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Prossime iniziative e monitoraggio
Tra le principali iniziative in programma si evidenziano:
• La proposta europea sull’innovazione (European Innovation Act) prevista per il 2026, che tra l’altro dovrà facilitare l’accesso alle risorse generate dalla ricerca pubblica;
• L’intensificazione dell’uso degli appalti pubblici per promuovere l’innovazione e la sostenibilità;
• La continuazione del Food Dialogue come piattaforma annuale di confronto pubblico;
• La promozione di una strategia aggiornata per la bioeconomia nel 2025, mirata a sostenere l’adozione di soluzioni innovative lungo tutta la filiera produttiva e a garantire la sostenibilità della biomassa utilizzata.
La Commissione europea monitorerà l’implementazione della strategia e pubblicherà un rapporto entro il 2028, sottolineando l’importanza di passare dalle parole ai fatti per consolidare la posizione dell’Europa quale punto di riferimento globale nelle scienze della vita.
Link per approfondimento: https://research-and-innovation.ec.europa.eu/document/download/411698e8-6062-41af-96e5-af54474d70f5_en