La Foresta Modello delle Montagne Fiorentine e la Terapia Forestale

di Stefano Berti
  • 14 May 2025

La Foresta Modello delle Montagne Fiorentine (FMMF) è una associazione, attualmente riconosciuta come Ente del Terzo Settore, nata nel 2012 a seguito dell’adesione della Regione Toscana alla Rete Internazionale delle Foreste Modello (IMFN) avvenuta nel 2009. La rete rappresenta una realtà volontaria che riunisce partner di tutto il mondo con la finalità di diffondere la gestione e l’uso sostenibile delle foreste e dei paesaggi forestali. Il concetto di Foresta Modello proviene dal Canada e si fonda sull’idea che un ampio partenariato, lavorando sulla sostenibilità della foresta, è via preferenziale e strategica per l’incremento, attraverso l’innovazione e la governance, della qualità della vita delle aree rurali.
IMNF è organizzata in varie reti locali: a livello mediterraneo è attiva la Rete delle Foreste Modello del Mediterraneo (MMFN), il cui segretariato è gestito dal 2019 da Regione Toscana e conta 9 Foreste Modello ufficiali (2 in Italia: Montagne Fiorentine e Valle dell’Aterno in Abruzzo), 1 candidata e 4 iniziative.
Le attività di FMMF sono sviluppate secondo quelli che sono i tre principi fondanti del processo “Foresta Modello” e che sono sostenibilità, paesaggio, condivisione. Il territorio su cui agisce corrisponde a quello dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, circa 550 km2 con il 70% di copertura forestale pari a circa 38.000 ha, la cui proprietà è molto frammentata e per l’85% è proprietà privata. Dalla sua nascita il processo, su base volontaria, è progressivamente cresciuto: partendo dai differenti attori delle varie filiere di produzione e di interesse afferenti alla foresta, pubblici e privati (Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, singoli Comuni dell’area, Parco Nazionale Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, ditte boschive, aziende agroforestali, liberi professionisti agronomi e forestali) sono stati coinvolti successivamente soggetti appartenenti ad altri settori come ad esempio associazioni culturali, realtà operanti nel settore dell’ecoturismo, imprenditori vari, privati cittadini, etc.  Le attività dell’associazione sono realizzate in accordo ad un Piano Strategico redatto sulla base delle esigenze evidenziate e condivise dai soci, sviluppate da quatto Commissioni Tematiche: Ambiente e Società, Cultura e Turismo, Filiere Produttive (sia agroalimentari che forestali), Rapporti Internazionali.
Numerose le attività ad oggi portate avanti, dalla realizzazione di incontri itineranti sul territorio, all’organizzazione di centri estivi per ragazzi, agli interventi dei soci nelle scuole per parlare di educazione ambientale. Inoltre, grazie all’inserimento in progetti europei (H2020, LIFE) viene implementata l’innovazione nella digitalizzazione forestale, ovvero l’introduzione di nuove tecnologie di rilevamento, qualificazione e tracciabilità nelle filiere legate al bosco con particolare riferimento a quella del legno, come anche l’introduzione nell’area del Mediterraneo di metodiche ampiamente testate all’interno dell’EU Continentale, per aumentare la biodiversità delle foreste.
Nell’ottica di avvalorare il ruolo multifunzionale del bosco, economico, ambientale, paesaggistico e sociale, recentemente FMMF ha affrontato la tematica della Terapia Forestale nell’ambito del progetto FOR.SA – Foreste e Salute, PSR 2014/2020 – Bando Sottomisura 19.2, Azione LEADER “Progetti di Rigenerazione delle Comunità”. Il progetto, coordinato dall’Associazione, ha visto coinvolti numerosi soci: CNR IBE, UCVV, LAMA, CAT, due Aziende Agricole, Ecotondo. Sono stati individuati e attivati quattro percorsi coinvolgendo i Comuni San Godenzo, Londa, Reggello e Rufina e sono state realizzate numerose sessioni di Terapia Forestale condotte da guide ambientali, psicologi e psicoterapeuti, applicando protocolli messi a punto dal CNR IBE in collaborazione con partner istituzionali come il Crea (Masaf), l’Istituto Superiore di Sanità, il Club Alpino Italiano e numerose università.
I risultati della sperimentazione sono stati illustrati nel Convegno “Foreste e Salute” che si è tenuto a Pontassieve lo scorso 29 aprile e che si possono così riassumere:
- riscontrati benefici con valori statisticamente significativi in specifici gruppi di persone e in particolari condizioni ambientali;
- effetti distinti e dose-dipendenti dei monoterpeni – olii essenziali emessi dalle piante - nel ridurre sintomi di ansia e asma infantile e adolescenziale;
- benefici anche su altri parametri fisiologici.
Come emerso dal confronto con i numerosi medici presenti, è necessario intraprendere il percorso per inserire la Terapia Forestale nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) del Servizio Sanitario Nazionale come anche continuare la sperimentazione per valutare gli effetti sul sistema immunitario, la pressione arteriosa e il dolore cronico.
Più in generale il progetto ha confermato che l’utilizzo terapeutico della foresta può affiancare opportunità di sviluppo sostenibile, in grado di generare impatti positivi diretti sulle realtà presenti sul territorio come anche veicolo di promozione territoriale.