La Giornata Nazionale degli Alberi

di Francesco Ferrini, Nicoletta Ferrucci, Raffaello Giannini
  • 22 November 2023

Il 21 novembre si celebra la Giornata nazionale degli alberi, istituita come ricorrenza nazionale con una legge della Repubblica entrata in vigore dal febbraio 2013. L’obiettivo di questa celebrazione è quello di valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo e di ricordare il ruolo fondamentale ricoperto da boschi e foreste. Pubblichiamo i commenti di tre accademici dei Georgofili a riguardo.

Chi mi conosce sa che non è mia abitudine nascondere la testa sotto la sabbia. Credo che tutti ricordino Cecco Angiolieri, autore del celebre sonetto "S'i' fossi foco," poeta con cui condivido il nome di battesimo e forse anche alcuni aspetti caratteriali, noto per la sua franchezza nel mettere in luce le ipocrisie e le debolezze umane. Ecco, qualche volta mi lascio un po’ trascinare più dall’istinto che dalla ragione, come quando ho deciso di scrivere questa riflessione dettata più dal rabbioso istinto e dalla franchezza di Cecco Angiolieri, anziché dalla raffinatezza e dall'idealismo di Petrarca con una visione quindi più concreta e meno convenzionale riguardo a certe iniziative.
Ogni anno, ci ritroviamo a celebrare la Giornata Nazionale degli Alberi, un'occasione in cui i politici e le autorità pubbliche si affrettano a promuovere il loro impegno per la natura e l'ambiente. Tuttavia, mi è difficile non essere critico nei confronti di queste iniziative, lodevoli, non c'è dubbio, per quanto riguarda l’impegno dei volontari, il cui lavoro è impagabile, ma che spesso si rivelano essere poco più di spot pseudo-elettorali, privi di successive azioni concrete e di un impegno reale per la tutela e la valorizzazione degli alberi.
Mentre i politici si ergono a difensori degli alberi per un giorno, la realtà quotidiana nelle nostre città dipinge un quadro ben diverso. Diciamolo francamente, gli alberi sono percepiti più come un problema da gestire che come una risorsa fondamentale per le nostre vite. I proclami accorati sulla necessità di piantare nuovi alberi sono spesso accompagnati da una mancanza di fondi e di un adeguato impegno nella loro gestione e cura.
In molti centri urbani, gli alberi sono vittime di una gestione negligente che li vede perdenti nei conflitti con nuove costruzioni o infrastrutture. L'urbanizzazione sfrenata e la cementificazione delle nostre città sembrano avere la precedenza su qualsiasi impegno reale a favore degli alberi. Gli alberi esistenti sono spesso trascurati, lasciati in uno stato di degrado e abbandono, mentre la qualità dell'aria si deteriora e il benessere delle comunità ne risente.
La realtà è che le Giornate Nazionali degli Alberi dovrebbero essere un momento di riflessione critica, non un'occasione per facili promesse e spot mediatici. Dovremmo chiederci se il nostro impegno per gli alberi è sincero e sostenuto da azioni concrete, o se si tratta solo di una strategia per ottenere consensi politici temporanei.
Gli alberi non sono solo un elemento pittoresco delle nostre città, ma svolgono un ruolo essenziale nella lotta contro il cambiamento climatico, nella purificazione dell'aria e nel miglioramento della qualità della vita urbana. È tempo di passare dalle parole ai fatti, investendo risorse a lungo termine nella tutela e nella promozione del verde urbano. Solo così potremo trasformare la Giornata Nazionale degli Alberi da un evento simbolico in un vero e proprio cambiamento positivo per il nostro ambiente e per le generazioni future.

                                                                                      Francesco Ferrini


Riflettere attorno al significato attuale della Giornata degli alberi introdotta dall’art. 1 della legge 10/2013 innesca inevitabilmente una serie di amare considerazioni sull’infausto destino che accomuna l’intero pacchetto di disposizioni ambiziosamente e doverosamente plasmato da quella legge con l’intento da un lato di stimolare l’interesse della collettività e dall’altro di sollecitare le amministrazioni pubbliche verso una presa di coscienza dell’importanza degli alberi in ambito agrario, urbano e periurbano, in sintonia con i messaggi della politica ambientale internazionale e UE sul ruolo strategico che alberi e verdi giocano a fronte delle emergenze ambientali e climatiche che quella legge dichiara solennemente di voler recepire con le sue disposizioni. I dati statistici e la semplice osservazione attenta della realtà evidenziano come quel complesso progetto di valorizzazione degli alberi e del verde si sia arenato sulla spiaggia della tendenziale indifferenza del sentire comune e della assai più colpevole inerzia delle amministrazioni pubbliche: questo è il destino dei messaggi di Soft Law, di moral suasion, dove le indicazioni del legislatore non si traducono in norme corredate da sanzioni delle quali il sistema garantisca la certa applicazione.
Ma tutto questo è il frutto dell’assenza di cultura e sensibilità ambientale di base, della urgente necessità di alfabetizzazione in questo settore, da condurre con metodi più strutturati che colgano ma vadano oltre, potenziandole, le labili tracce segnate da quella inerme previsione della Giornata degli alberi.

                                                                                       Nicoletta Ferrucci


Sono continui gli inviti tesi ad adottare politiche finalizzate a rendere “più verde” il nostro pianeta in quanto strategia virtuosa per contrastare e mitigare l’azione dell’attività umana che ha contribuito e contribuisce ai cambiamenti climatici. Esempio per tutte è la proposta del World Economic Forum One Trillion Trees impegnata a livello internazionale a realizzare nuove foreste con 1000 miliardi di alberi entro il 2050.
La “piantagione di nuovi alberi” è un invito da accogliere con favore che non può comunque sottovalutare i problemi e le reali grandi difficoltà coinvolte.
La realizzazione di nuovi boschi e “più verde” implica necessariamente un progetto coinvolgente che operi su scala nazionale che preveda la localizzazione e la disponibilità delle aree di attuazione, la garanzia di un supporto finanziario temporale certo ed una pianificazione di appositi servizi inseriti in un contesto di sviluppo sostenibile con riferimento agli aspetti ambientali ed economico-sociali del territorio.
Sono coinvolti la scelta delle specie e del materiale di propagazione (caratteristiche intrinseche ed estrinseche), la preparazione del suolo, la tecnica e densità d’impianto, la protezione, le cure colturali.
Gli alberi per le loro caratteristiche biologiche e per la posizione di driver che rivestono a livello di ecosistema foresta, assumono ruolo essenziale per la storia evolutiva degli organismi terrestri del nostro pianeta e di conseguenza per la biodiversità globale, ma hanno bisogno di tempo che si misura in decenni, spesso in secoli (Pievani e Varotto (2022) stimano: al ritmo ipotetico di 100 milioni di alberi piantati a settimana, per arrivare a 1000 miliardi ci vorrebbero 192 anni).
Anche per tali motivi è indispensabile e forse più utile, contrastare con forza la deforestazione e procedere alla valutazione del forest area net change ovvero la somma algebrica dei decrementi ed incrementi della copertura forestale.

                                                                            Raffaello Giannini