Uva e ampeloterapia

di Giovanni Ballarini
  • 27 September 2023

Ampeloterapia è un termine per la prima volta registrato nel 1892 e composto da ampelo (uva) e terapia, curarsi con l’uva quindi. Una pratica che si dice già in uso dai greci, romani e arabi e che diviene di moda negli anni trenta del secolo scorso durante il periodo autarchico quando durante la vendemmia per due o tre giorni, ma a volte anche per alcune settimane, si consiglia un consumo di circa mezzo chilogrammo di uva nei primi giorni, fino a quasi due chili verso la fine della dieta. Preferibile inoltre l’uva nera, che andrebbe colta matura e fresca ogni giorno. Il regime alimentare dell’ampeloterapia era molto vario, vi era chi consigliava per due o tre giorni a settimana di mangiare unicamente uva o berne il succo mentre altri consigliavano di non superare le tre settimane durante le quali in uno o due giorni mangiare da mezzo chilogrammo a due chilogrammi di uva. Molte variazioni quindi per una cura con esiti non controllati, senza alcuna precisa base scientifica e come mezzo “ricostituente” per “depurarsi”, “disintossicarsi”, “rinfrescarsi” e “riattivare” le funzioni epatiche e intestinali. Tutti termini accattivanti ma imprecisi e soprattutto di attività non documentate come oggi esige la medicina dell’evidenza che deve basarsi su precise conoscenze sui componenti dell’uva.
Frutta e verdura sono eccellenti fonti di composti bioattivi e nutraceutici che promuovono la salute, il loro consumo regolare aiuta a prevenire l’insorgenza e la progressione di molte malattie non trasmissibili e anche per questo la dieta mediterranea prevede il consumo quotidiano di frutta e verdura per ottenere benefici per la salute. L'uva contiene alte ma variabili concentrazioni di acidi fenolici, flavanoli, flavon-3-oli, miricetina, peonidina, flavonoidi, resveratrolo, quercetina, tannini, antociani, cianidina, acido ellagico e proantociani. Per questo il vino derivato dall'uva contiene polifenoli polifenoli (resveratrolo), antociani, catechine e tannini (proantocianidine ed ellagitannini). Il contenuto di queste molecole, nell’uva e nel vino, cambia secondo le varietà e le annate.
Alcuni studi dimostrano che i polifenoli sono efficaci nel combattere i radicali liberi, molecole responsabili del deterioramento dei tessuti e dei danni al DNA. Nell’uva il resveratrolo, un fenolo non flavonoide e una fitoalessina prodotta naturalmente da numerose piante in risposta agli attacchi da agenti patogeni quali batteri o funghi, possono avere effetti protettivi sulla salute. Bisogna però tener conto che la quantità di resveratrolo varia molto secondo il tipo di uva e cambia nelle diverse annate e che il suo uso come integratore alimentare è basato su studi compiti su animali e su modelli di malattie umane, ma soprattutto mancano dati sulla generalizzabilità tra gli studi per determinare gli effetti dose-durata nell’uomo. Diversi sono quindi gli effetti tra una dieta che contenga uva anche in significative quantità (ampeloterapia) e l’uso di integratori con resveratrolo. Ad esempio uno studio randomizzato e controllato somministrando ogni giorno e per sedici settimane un integratore contenente 7,5 grammi di fibre antiossidanti dell'uva contenenti 1.400 mg di polifenoli e 5,25 g di fibre alimentari ha mostrato una significativa riduzione della pressione sanguigna e la normalizzazione del profilo lipidico, risultati che non possono far pensare di ottenere in pochi giorni o in qualche settimane con una dieta che contenga uva della quale non si conoscono i reali contenuti in resveratrolo, altre molecole bioattive e fibre. (Di Natale J. C., Crowe-White K. M. - Effects of resveratrol supplementation on nitric oxide-mediated vascular outcomes in hypertension: A systematic review - Review Nitric Oxide 2022, 129, pag.74-81. Naureen Z., Dhuli K., Donato K., et alii - Foods of the Mediterranean diet: citrus, cucumber and grape - J Prev Med Hyg 2022, 63 (suppl.3). Sepideh Soltani, Elham Sharifi-Zahabi, Zohreh Sadat Sangsefidi et alii - The effect of resveratrol supplementation on biomarkers of liver health: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials - Review Phytother Res 2023, 37 (3), 1153-1166).
I motivi per mangiare l’uva sono molti e grande è il piacere che si prova nel gustare un chicco d’uva che sprigiona in bocca, a seconda della varietà, un gusto delicato e dolce, e questo rimane il principale motivo per servire in tavola questo frutto autunnale e con proprietà benefiche che apporta all’organismo sano. Per una cura, più che all’ampeloterapia è meglio rivolgersi a preparati dei quali si conosce la composizione che permette precisi dosaggi e eseguire in sicurezza trattamenti sicuri e prolungati.