Quando il consumismo non riesce a soddisfare il bisogno di natura

Una critica alla crescita urbana moderna

di Francesco Ferrini
  • 20 September 2023

Ci troviamo spesso nei centri commerciali, in quei grandi templi del consumismo, mentre una voce amichevole ci chiede: "Hai trovato tutto ciò che volevi?" La domanda, apparentemente innocente e basata sulla mera cortesia, cela in realtà una preoccupante assunzione: che tutto ciò che desideriamo o di cui abbiamo bisogno possa essere acquistato o trovato in questi luoghi. Ma cosa succede quando la risposta è: "No, non ho trovato nessun albero nel parcheggio"?
Il desiderio di alberi in un parcheggio non è una richiesta irrazionale o frivola. Rappresenta, piuttosto, una profonda aspirazione umana a ricongiungersi con la natura, in un mondo sempre più urbanizzato e distante dall'ambiente naturale. E nonostante la nostra crescente dipendenza dalla tecnologia e dalla comodità offerta dalla vita urbana, la nostra connessione intrinseca con la natura rimane irremovibile.
La mancanza di alberi nei parcheggi e nelle aree urbane in generale è indicativa di una tendenza più ampia: l'espansione inarrestabile del cemento, dell'asfalto e della costruzione ad alta densità a scapito degli spazi verdi. Questo non solo ha un impatto negativo sull'estetica delle nostre città, ma anche sulla nostra salute mentale e fisica.
Eppure, la nostra ossessione per la crescita e lo sviluppo urbano spesso trascura queste considerazioni. La domanda che dovremmo porci non è se abbiamo trovato tutto ciò che volevamo in un centro commerciale, ma piuttosto se le nostre città stanno rispondendo ai veri bisogni dell'animo umano. Il benessere non può essere misurato solo in termini di possesso materiale o accesso a beni e servizi. La qualità della nostra vita è strettamente legata alla qualità degli ambienti in cui viviamo.
In conclusione, la prossima volta che ci verrà posta la domanda "Hai trovato tutto ciò che volevi?", forse dovremmo rispondere chiedendo più alberi, più spazi verdi e una maggiore attenzione al nostro bisogno innato di connessione con la natura. Perché in una società che misura tutto in termini di profitto e crescita, la vera ricchezza potrebbe risiedere in un semplice albero nel parcheggio.