Pillole di biochimica in versi – Parte V

di Mauro Antongiovanni
  • 08 March 2023

Introduzione 
Ci siamo rinfrescati la memoria riguardo agli alimenti ed ai nutrienti che contengono, adesso ricordiamoci di come questi vengono digeriti con l’aiuto di enzimi e poi vengono assorbiti per entrare nel torrente sanguigno. Cinque quartine a parte sono dedicate al rumine ed agli aspetti particolari della digestione che vi avvengono e che fanno sì che i ruminanti non siano in competizione con il monogastrico homo sapiens sia per la digestione della fibra che per la sintesi di proteine nobili ex novo.


GLI ENZIMI

Finalmente gli enzimi. Che son mai?
Si tratta di composti alla ribalta,
senza dei quali nascon tanti guai:
la macchina animal dei colpi salta.

Ci trovi dentro molte vitamine
del gruppo B con qualche minerale,
il tutto poggia poi su proteine
e questa è la visione generale.

A che servon gli enzimi veramente?
Sono la miccia che le reazioni
fa partire in maniera sorprendente,
evitando che danno si sprigioni,

controllando la quota di energia
che si scambia durante il meccanismo
di quello che succede via via
e prende il nome di metabolismo.

Ogni enzima sa far solo una cosa:
sa guidare soltanto una reazione,
riconosce in maniera portentosa
solo l’oggetto della sua attenzione!

LA DIGESTIONE

Dopo che l’alimento è masticato
e, attraverso l’esofago, deposto
nello stomaco, viene assoggettato
all’azione del succo ivi nascosto.

Con l’acido cloridrico vi si attiva
e nasce un enzima, la pepsina;
la principale azione sua fattiva
è romper qua e là la proteina

per render poi possibile anche ad altri
enzimi proteolitici, mirati,
precisi, coscienziosi ed anche scaltri,
nel prossimo intestino riversati

dal pancreas operoso e intelligente,
amin’acidi a schiera liberare.
Così con altri enzimi si consente
dall’amido il glucosio generare.

Sui grassi poi l’azione è complicata:
del fegato la bile vien richiesta
per rendere la massa sparpagliata
e render la lipasi ben più lesta.

 IL RUMINE

Si tratta d’una sacca molto vasta
ch’ a monte dello stomaco si trova,
che l’animal riempie quanto basta
finché fermentazione ne rinnova,

insieme al masticar e alla saliva,
qualità dei composti e dimensione.
È così che la fibra, ch’è sì schiva
e non facile a normale digestione,

dentro al rumine poi vien demolita
e ai micròbi fornisce dei sussidi.
Qui l’azoto rinasce a nuova vita
sotto forma di nuovi bei protidi,


vi si formano ex novo dei composti
come gli acidi con corta catena,
coi patogeni poi son così tosti
che a produrli ne è valsa la pena.

Dalla fibra energia ne tiran fuori,
che l’azoto proteico rinnova.
Ciò che emette non sono certo fiori:
l’atmosfera vien messa a dura prova.