Un’ape tappezziera

di Santi Longo
  • 13 January 2016
Sulle pendici meridionali dell’Etna, a quota 900 mt s.l.m., durante lo scorso mese di luglio, una femmina dell’ape solitaria Megachile centuncularis, intenta alla raccolta di polline da piante di girasole ornamentale (Fig.1), ha costruito il nido nello spazio esistente fra la struttura metallica e la tela del piano di seduta di un dondolo poco distante. La rimozione delle 5 celle (Fig.2), rinvenute entro il nido, ha consentito di accertare che il loro involucro era formato da porzioni di foglie e di petali di girasole. Il fondo delle celle era stato ottenuto piegando un lembo dei pezzi allungati dell’involucro e incastrando fra essi qualche pezzo larghetto e sub rotondo di circa 5 mm di diametro; le celle esaminate risultavano costituite in media da 20 frammenti di foglie e petali. Nella cella più vicina all’ingresso era presente un uovo dell’ape, mentre in quella distale erano presenti 5 larve di un dittero entomofago. Il nostro apoideo afferisce alla famiglia Megachilidae, i cui componenti, noti come api tappezziere e muratrici, costruiscono i loro nidi in cavità di fortuna: nel sottosuolo, nelle anfrattuosità delle rocce, nelle canne e nei fusti cavi, nonché nelle conchiglie. Nota anche come ape taglia-foglie, M. centuncularis, ha dimensioni di 10-13 mm, di colore nerastro, con il corpo ricoperto di peli grigiastri con sfumature rossastre; la femmina utilizza le robuste mandibole per tagliare, e asportare, porzioni di foglie e petali che impiega per costruire le cellette nelle quali ovidepone e dove le larve completano lo sviluppo alimentandosi del miele e del polline immagazzinate dalla madre.
Le Megachili svolgono di norma una generazione annua e svernano come larve mature all’interno delle celle; in primavera, con l’innalzarsi delle temperature, esse si trasformano in pupe; gli adulti per fuoruscire si aprono un varco con le robuste mandibole. I maschi sfarfallano dopo 18-20 giorni dall’impupamento e le femmine qualche giorno dopo. Quest’ultime sono dotate di una struttura di raccolta del polline, formata da frange di peli (scopa), posta sotto l'addome; esse si accoppiano solo una volta e costruiscono 2-3 celle al giorno ove depongono un singolo uovo. La specie Megachile rotundata, considerata sinonimo di M. centuncularis, viene largamente impiegata negli USA per l’impollinazione dell’erba medica, pianta che le api mellifere sono restie a visitare per la raccolta del polline. Per ottenere gli adulti impollinatori, vengono posti in campo dei nidi artificiali costituiti da porzioni di canne di diametro idoneo a consentire la costruzione delle celle, dalle quali, nella primavera successiva, sfarfalleranno gli adulti. Quest’ultimi impollineranno i fiori e parallelamente taglieranno i lembi di foglie necessari alla costruzione delle celle. Tale attività può deturpare le foglie di piante ornamentali, soprattutto delle rose, ma non risulta, di norma, dannosa anche grazie ai fattori biotici di limitazione dell’apoideo rappresentati da occasionali predatori degli adulti, nonché da alcuni entomofagi specifici. Le larve del dittero, raccolte nel nido e isolate il 30 luglio, si sono impupate il 2 agosto e gli adulti Sarcofagide del genere Miltogramma, sono sfarfallati dopo 12 giorni.

Fig.1 Girasoli visitati da Megachile centuncularis
Fig.2 Celle costruite dall’ape tappezziera



An upholsterer bee
Last July, a female upholsterer bee Megachile centuncularis, busy gathering pollen from ornamental sunflowers on the south slopes of Mount Etna, at 900 m a.s.l., (Fig.1), subsequently built a nest in a space between the metal frame and the canvas of seat of a nearby patio swing. The removal of the five cells (Fig.2), found within the nest, enabled verifying that they were made with parts of sunflower leaves and petals. The bottom of the cells were formed by folding the edge of the cells’ elongated pieces embedding between them some wider, roundish pieces 5 mm in diameter. On average, each cell was made up of 20 fragments of leaves and petals.

Fig.1 Sunflowers visited by Megachile centuncularis
Fig.2 Cells built by the upholsterer bee