Salvaguardare i libri con le erbe officinali

I risultati di un progetto innovativo del CNR sulla montagna pistoiese

di Daniele Vergari
  • 21 December 2022

È possibile salvaguardare i libri antichi dagli attacchi fungini con i composti degli oli essenziali delle piante officinali? La risposta affermativa emerge dalla ricerca condotta, all’interno di un progetto finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, da una squadra di ricercatori di tre istituti del CNR, ICCOM con Andrea Ienco e Felicia Menicucci, IBBR con Marco Michelozzi, Costanza Santini, Eleonora Palagano, Gabriele Cencetti e IBE con Alfonso Crisci, Waed Tarraf.
Il progetto THEO, questo l’acronimo del progetto dal titolo “Utilizzo del timo come fonte di oli essenziali da impiegare nella lotta a microorganismi e agenti infestanti”, è incentrato sull’utilizzo del timo (Thymus spp.) come fonte di oli essenziali ad alto potere antimicrobico, per la realizzazione successiva di coformulati solidi da impiegare nella lotta agli organismi deteriogeni di opere e manufatti museali ed in particolare i libri, o altri documenti cartacei, grazie ad una  collaborazione con la Biblioteca Nazionale di Firenze.
Tutto questo grazie alla combinazione di alcuni terpeni degli oli essenziali e da specifici coadiuvanti, che hanno manifestato una eccezionale potere di bloccare lo sviluppo di funghi e altri microrganismi. Ma per trovare la ricetta giusta, il giusto mix è stato necessario approfondire la ricerca e la caratterizzazione di alcuni chemiotipi del genere Thymus andando a campionare la ricca e particolare flora della Montagna Pistoiese dove una antica tradizione conserva e perpetua le proprietà terapeutiche e di utilità di alcune piante.
Ecco così che il progetto di ricerca ha trovato attori operativi e scientifici sul territorio a testimonianza che, nelle aree interne, è importante mantenere una rete di imprese e istituzioni museali e di ricerca locali come motore di sviluppo e di innovazione. La campionatura del Timo in campo, ancora in corso, e la successiva caratterizzazione, è stata possibile grazie all’Ecomuseo della Montagna Pistoiese (MUNAP) che si è offerto poi di mettere a disposizione alcuni reperti conservati per sperimentare l’efficienza degli oli essenziali, mentre l’Azienda agricola le Roncacce di Cutigliano – con Giuseppe Corsini – si è occupata della conservazione in situ dei chemiotipi locali più promettenti ai fini della ricerca.
Grazie alla caratterizzazione chimica si è potuto infatti selezionare piante con una formulazione di una miscela di terpeni ricchi di timolo e carvacrolo, dalla forte azione antimicrobica. Questi prodotti – che hanno una elevata volatilità – sono stati oggetto di studio per trovare una molecola, che agisce da coformero, per poi sperimentarne il rilascio controllato nel tempo in modo da assicurare per un periodo sufficientemente lungo dell’azione antimicrobica di questi prodotti.
Il progetto è stato presentato il 18 dicembre scorso presso Palazzo Achilli di Gavinana (PT), nella sede del MUNAP, e ha visto la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nella sperimentazione, di Daniele Vergari, per l’Accademia dei Georgofili, di Francesco Benesperi dell’Unione dei Comuni e di Lorenzo Vagaggini, Direttore dell’Ecomuseo.
Oltre alla presentazione dei risultati scientifici l’occasione è stata importante per una riflessione anche sull’interazione fra la storia, l’identità locale e lo sviluppo di un territorio come la montagna pistoiese. Lo studio e la valorizzazione di questi prodotti del territorio rappresentano una opportunità di crescita locale sia in termini tecnici ed economici che culturali e comunitari. Il titolo del Convegno “una montagna di molecole” rappresenta in fondo proprio una sintesi di questo processo continuo di crescita non solo economica ma anche valoriale dell’intera comunità per costruire così le basi di un nuovo sviluppo locale.
La montagna pistoiese ha mostrato per una giornata la ricchezza dei suoi tesori naturalistici e le potenzialità di uno sviluppo basato sulle risorse locali che può essere un modello per altre aree interne del nostro paese. 

Per maggiori informazioni sulla mostra che sarà aperta nei locali di Palazzo Achilli fino al 8 gennaio 2023, si veda https://zenodo.org/record/7448722#.Y6GJDHbMK38, https://www.cnr.it/it/evento/18340/una-montagna-di-molecole-una-rosa-di-essenze-per-la-cultura e http://www.ecomuseopt.it/una-montagna-di-molecole-una-rosa-di-essenze-per-la-cultura/