La Ninfa delle ortiche

di Santi Longo
  • 04 November 2015
Nel recente convegno “l’Ortica 4 anni dopo”, svoltosi a Settepolesini di Bondeno (FE), sono state illustrate le proprietà fitoterapiche, nutrizionali, gastronomiche, tessili e industriali dell’ortica che, per le sue numerose proprietà, viene coltivata ricorrendo a trapianti o semine, ovvero riproducendola da stolone. Per la sua rusticità non richiede concimazioni e concorre all’assorbimento dei nitrati dal terreno. Nei frutteti e negli agrumeti meridionali l’ortica è una pianta infestante, difficilmente controllabile sia con il diserbo meccanico che chimico. Negli anni ’80, dopo un incontro tecnico, nel corso del quale avevo citato alcune realizzazioni di lotta biologica contro piante infestanti con l’impiego di insetti fitofagi, alcuni agrumicoltori hanno chiesto notizie sulla possibilità di controllo biologico delle ortiche. Le indagini sui fitofagi di Urtica dioica e U. urens, presenti in Sicilia, hanno portato all’individuazione sulle pendici dell’Etna, a quote comprese fra 500 e 1500 m s.l.m., delle voraci larve del lepidottero Ninfalide Aglais urticae.  L’adulto è una bella farfalla diurna, afferente al genere Aglais, nome della “ Carite” greca, o della “Grazia”romana, ninfa della bellezza. L’apertura alare varia da 40 a 60 mm, la pagina inferiore delle ali ricorda quella di una corteccia o di una foglia morta; quando le ali sono chiuse tale colorazione è utile per mimetizzarsi durante lo svernamento; la pagina superiore è vivacemente colorata di arancio, con macchie brune. Quando l’adulto si sente minacciato apre le ali di scatto spaventando eventuali piccoli uccelli predatori. I maschi presidiano e difendono il territorio in cui le femmine stanno ovideponendo. Le larve neonate sono gregarie; il loro corpo, di colore nero, presenta escrescenze ramificate simili a spine, esse secernono abbondanti fili sericei che le proteggono. A maturità conducono vita solitaria; il corpo, lungo circa 4 cm, è di colore chiaro con linee brune. Le pupe, che stanno sospese a capo in giù per mezzo di uncini posteriori (cremaster), sono obtecte, con le appendici incollate al corpo e ricoperte da un’unica cuticola dai riflessi dorati, per i quali sono state denominate crisalidi, termine esteso alle pupe degli altri lepidotteri. Diffusa in tutta Europa e Asia, la Ninfa dell’ortica è stata introdotta in America; essa si adatta alle mutevoli condizioni degli ambienti di pianura e montani dove vegetano le ortiche (bordi di prati e boschi, ripe, radure,ruderi, giardini e parchi), svolgendo, di norma, 2 o 3 generazioni annue; durante i periodi più freddi gli adulti formano piccole aggregazioni in ripari vari comprese le soffitte e i sottoscala dei fabbricati. Ciascuna femmina depone un centinaio di uova sulla pagina inferiore delle foglie di ortica. Le larve, che nascono dopo una decina di giorni, completano lo sviluppo in circa un mese; la ninfosi ha una durata media di 15 giorni. La voracità delle larve le rende potenzialmente utilizzabili per il diserbo biologico, tuttavia esse non sono monofaghe, requisito essenziale per un loro impiego in programmi di lotta biologica. Negli allevamenti, condotti in laboratorio, è stato accertato che le larve si alimentano anche delle foglie di piante ortive e sono pertanto potenzialmente dannose; occorre inoltre considerare che il lepidottero potrebbe divenire un fitofago chiave delle coltivazioni di ortica che attualmente non richiedono interventi fitosanitari. 

Fig. 1: Adulto di Aglais urticae

Fig. 2: Larve gregarie di A. urticae


Nettle Nymphs 
The recent meeting “Nettles 4 years later”, held in Settepolesini di Bondeno (FE), illustrated the phytotherapeutic, nutritional, culinary, textile and industrial properties of nettles. Because of its numerous properties, nettle is cultivated using transplanting, seeding or runners. Thanks to its hardiness, it does not require fertilization and contributes to the absorption of nitrates from the soil. In the orchards and citrus plantations of southern Italy, nettles are a weed that is difficult to control with either mechanical or chemical weed-killers. In the 1980s, after a technical meeting during which I mentioned some biological weed control projects using insect pests, some citrus fruit growers asked for information on the possibility of a biological control for nettles. Studies in Sicily on insect pests of Urtica dioica and U. urens identified the voracious larvae of the Nymphalidae lepidopter Aglais urticae on the sides of Etna, at an altitude of 500-1500 m asl.  The adult is a beautiful butterfly, belonging to the genus Aglais, the name of the Greek Carite, or the Roman Grazia, the nymph of beauty.