Guidi (Confagricoltura): competitività e sostenibilità sono le sfide dei prossimi anni

  • 03 September 2014
“Produttività, sostenibilità economica ambientale e sociale, innovazione, reti e territori sono i le sfide dei prossimi anni”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo al convegno su ‘La cultura alimentare italiana: una tradizione innovativa’, nell’ambito del Meeting di Rimini.
“Il prodotto alimentare italiano – ha osservato il presidente di Confagricoltura  - nasce grazie ad un patrimonio di conoscenze, una cultura millenaria radicata nei territori, che appartiene a tutta la filiera produttiva; poi però deve trovare le ‘vie’ del mondo, dove il made in Italy è un brand conosciuto e apprezzato. Per fare questo dobbiamo  modernizzare la nostra agricoltura e le nostre filiere. Un processo che è stato già intrapreso da tempo e che non possiamo e non dobbiamo fermare illudendoci magari che i mercati globali si conquistino (solo) con razze e varietà in via di estinzione”.
“I mercati globali  si presidiano con la competitività, che passa anche attraverso l’innovazione che migliora i processi, i prodotti e, in ultima analisi, la redditività degli operatori. Per questo dobbiamo puntare sulle imprese che hanno una valenza economica,  che sono in grado di stare sul  mercato, perché solo incrementando la loro attività – e quindi in prima battuta la produzione e la produttività - si potrà conseguire l’obiettivo di favorire uno sviluppo del settore che garantisca crescita ed occupazione a vantaggio di tutti e che allo stesso tempo sia sostenibile”.
“Non c’è contrapposizione tra filiere 'corte' e 'lunghe': il vero tema riguarda l’organizzazione per imporsi sui mercati, quello interno e quello globale”. Guidi ha inoltre ricordato le ripercussioni dell'embargo russo che "sta portando squilibrio anche al mercato interno e mette a repentaglio i redditi delle imprese agricole. È strategico presidiare tutti i possibili mercati esteri e conquistarne di nuovi per aumentare le opportunità ed anche, se vogliamo, per diversificare i rischi". 


Da Agrapress, 25/08/2014