Erbe aromatiche coltivate nelle cantine dei ristoranti per ridurre al minimo le emissioni di Co2

  • 12 May 2021

Un'azienda danese ha realizzato una fattoria verticale che produrrà erbe aromatiche fresche nel seminterrato di un edificio e le trasferirà alla grande cucina posta al piano terra dello stesso edificio. Grazie al nuovo finanziamento messo a disposizione sul suo conto dal Danish Green Investment Fund e dal Growth Fund, l'azienda è pronta a creare la sua prima fattoria verticale indoor.
"Spesso, un prodotto propriamente danese come l'erba cipollina viene trasportato in aereo dalla Tanzania, dove i distributori possono acquistare i prodotti a prezzi molto bassi. Ritengo che molti non siano affatto consapevoli di quanto sia elevata l'impronta di carbonio delle verdure che consumano. La nostra ambizione è quella di cambiare il modo di pensare dei fornitori alimentari danesi". A sostenerlo è Camilla Enge, CEO e fondatrice dell’azienda Refarmed.
La prima fattoria verticale di Refarmed si trova nel seminterrato della società di catering Jespers TorveKøkken a Søborg, vicino a Copenhagen. Con solo cinque scalini che separano la fattoria dalla cucina commerciale del produttore, è possibile consegnare lattughe ed erbe aromatiche che rispettano l'ambiente e che sono di gran lunga migliori in termini di sapore e qualità.
Il percorso ultracorto dalla zona di coltivazione alla cucina significa anche tagliare la maggior parte dei costi di trasporto e imballaggio, producendo e raccogliendo solo le quantità necessarie in cucina. In questo modo, si ottiene uno spreco di cibo significativamente inferiore e un migliore utilizzo delle risorse del pianeta. Oggi, molti raccolti si trasformano in rifiuti prima ancora di finire nei negozi. La cultura della produzione su richiesta del settore degli acquisti e le lunghe catene di approvvigionamento globale sono responsabili della produzione di enormi quantità di rifiuti, CO2 e inquinamento da particolato.
I numerosi e potenzialmente validi vantaggi ecologici sono una delle ragioni per cui il Danish Investment Fund ha aderito al finanziamento.
 
da Freshplaza.it, 3/5/2021