La “Sfinge” della “Bella di notte”

di Santi Longo
  • 20 January 2021

I giovani adulti di numerose specie di lepidotteri Sfingidi, abbandonano le zone in cui hanno completato lo sviluppo e migrano verso aree dove hanno maggiori possibilità di trovare piante ospiti sulle quali ovideporre. La migrazione è una complessa sindrome fisiologica e comportamentale, finalizzata alla dispersione adattativa unidirezionale. Ben note sono le migrazioni degli adulti della “lugubre” Sfinge testa di morto, Acherontia atropos che, dall’Africa raggiungono il Nord Europa e vengono spesso ritrovati, morti e mummificati con la propoli, all’interno degli alveari, nei quali si erano introdotti per alimentarsi del miele. Non meno interessanti sono le migrazioni degli adulti di altri Sfingidi; quelli della polifaga e polivoltina Hippotion celerio, di origine asiatica, sono ottimi volatori e spesso raggiungono e si insediano, più o meno stabilmente, in Nord Africa e nell’Europa meridionale e Centrale. In Italia è stata segnalata in tutte le regioni; in Sicilia è presente sia nella zona sud-orientale, che nei territori madoniti ed etnei. Un adulto è stato osservato nella prima decade di novembre, anche nel centro urbano di Catania.
Gli adulti hanno un’apertura alare di 60-80 mm; le ali anteriori sono di colore bruno con nervature bianche e strie longitudinali nere, percorse da una fascia post-mediana obliqua bianca. La parte basale e tornale delle ali posteriori è di color rosso chiaro o rosa brillante. Alla rapidità del volo si deve il nome scientifico di H. celerio, assegnatole da Linneo nel 1758.
La femmina, dopo l’accoppiamento, depone sui germogli della pianta ospite, uova isolate, di forma ovoidale di colore verde-bluastro; dopo una decina di giorni nasce la larva che, come in altri Sfingidi, è dimorfica e il cui corpo misura 4-5 mm, di colore verde con un vistoso cornetto addominale. Dopo la muta, sui primi due segmenti addominali della larva di seconda età, compaiono 4 macchie dorsali sub-circolari; quando è minacciata da potenziali predatori ritrae il capo ed espande i segmenti toracici e i primi due uriti, in modo da evidenziare le macchie ocellari anteriori e assomigliare al capo di un serpente. Tale atteggiamento terrifico, che dovrebbe disorientare l’aggressore, è presente anche in altre specie. Le larve mature, lunghe fino a 90 mm, hanno il corpo di colore marrone più o meno scuro; una piccola percentuale mantiene il colore verde. Cessata l’alimentazione, intessono un rado bozzolo, con fibre lasse, all’interno del quale si trasformano in crisalidi lunghe circa 50 mm, di colore bruno-grigiastro lucido, con una pronunciata spiritromba.
Nelle aree di origine, tropicali e subtropicali, la specie può svolgere fino a 5 generazioni annue, a spese di piante afferenti a una ventina di generi diversi, soprattutto Vitis e Parthenocissus. Durante i mesi estivi, nella zona etnea, dal livello del mare fino a 700 m s.l.m., le larve sono state sporadicamente osservate su Mirabilis jalapa. Tale pianta erbacea tuberosa della famiglia Nyctaginaceae, di origine peruviana, nei nostri ambienti, viene impiegata negli spazi a verde, per costituire basse siepi a lunga fioritura e, per la sua rusticità, riesce a colonizzare, discariche e terreni incolti. Per i fiori, molto profumati, che schiudono all’imbrunire, e che attraggono soprattutto falene notturne pronube è nota come “Bella di notte”. Nel ‘900 la specie è stata oggetto di studi sull’eredità citoplasmatica e sull’ibridazione dei caratteri del colore dei fiori, i cui petali possono presentare settori di colore diverso, o del colore di entrambe le piante madri.
Le larve dello Sfingide, che vengono parassitizzate da Ditteri Tachinidi, in Sicilia orientale non sono state riscontrate su piante di interesse agrario, ma soprattutto su M. jalpa, della quale rodono parzialmente le foglie e alla quale gli adulti assicurano l’impollinazione incrociata e la produzione di numerosi semi sferici di colore nero, tossici, che germogliano facilmente e propagano la pianta.
                                     
Foto: adulto di Hippotion celerio