Spazi verdi come infrastrutture sociali

di Francesco Ferrini
  • 11 December 2019

Anche se il rapporto tra parchi e criminalità rimane oggetto di dibattito, esiste una letteratura alquanto consistente riguardo al fatto che i parchi e altri spazi verdi urbani riducono i reati e in particolar modo le violenze contro la persona (v. Georgofili INFO - http://www.georgofili.info/contenuti/risultato/1992).
Quando gli spazi urbani non utilizzati, marginali o, peggio ancora, degradati, si trasformano in luoghi più attraenti e utili per i residenti, la violenza e il crimine in genere diminuiscono nelle immediate vicinanze.
In uno studio che può essere considerato una pietra miliare, e che ho più volte citato, relativo agli sviluppi dell’edilizia popolare a Chicago, è emersa una riduzione del 52% dei crimini segnalati vicino a edifici circondati da alberi e altra vegetazione (media fra crimini contro la persona e verso la proprietà) (Kuo e Sullivan, 2001).
A New York City, i quartieri con maggiori investimenti nel verde pubblico vedono in media una riduzione dei crimini come emerge dai risultati della ricerca che hanno evidenziato una riduzione di 3,8 minori reati non gravi e di 1,5 minori reati gravi per 1.000 residenti (A greener New York is a safer New York, 2018).
Questo studio è solo uno fra i più recenti e più citati di un crescente corpus di ricerche che mostra il potenziale che gli spazi verdi ben curati hanno nella lotta al crimine.
A Filadelfia, ad esempio, i ricercatori hanno scoperto che il recupero di molti lotti deteriorati riduceva la violenza legata ad armi da fuoco e faceva sentire le persone più sicure.
In un’altra ricerca è emerso che a Youngstown, Ohio, i tassi di criminalità sono diminuiti quando alcuni lotti pubblici sono stati ben mantenuti. E a Baltimora, il crimine è diminuito da quando i prati pubblici e privati sono stati ben curati.
Tuttavia, ci si può chiedere se ciò sia avvenuto a causa degli investimenti nei parchi o perché la singola città spende soldi in quartieri più ricchi e/o a basso crimine? Causa o correlazione? La diatriba è ancora aperta e una risposta definitiva ancora non c’è.
In molte città, infatti, le persone vedono i parchi come pericolosi: magneti per attività illecite come lo spaccio di droga e luoghi in cui i criminali possono accedere a potenziali vittime che, mentre sono impegnate in attività ricreative, possono essere meno vigili sulle loro cose e sulla loro sicurezza personale.
E non possiamo esimerci dal notare che la ricerca supporta anche questa ipotesi. Uno studio del 2015 su più città degli Stati Uniti ha scoperto che i tassi di criminalità sono risultati da due a quattro volte più alti nei quartieri vicino ai parchi e i tassi di crimini violenti erano fino a 11 volte peggiori.
Quindi i parchi rendono le città più sicure o più pericolose? La risposta breve è: "DIPENDE DAL PARCO".
Uno dei motivi per cui le prove sul rapporto tra parchi e criminalità sono così contrastanti è che la maggior parte degli studi su questo argomento si sono concentrati su una singola città o località.
Nel tentativo di identificare le tendenze a livello nazionale, un team di ricercatori della Clemson University e della North Carolina ha iniziato a raccogliere informazioni su criminalità, spazi verdi e parchi nelle 300 maggiori città degli Stati Uniti.
A differenza di molti studi che usano i termini “parchi” e “spazio verde” in modo intercambiabile, la loro analisi ha distinto tra questi due ambienti urbani (Harris et al., 2018).
Lo spazio verde è stato valutato in base alla quantità di prati, indice di copertura arborea e altre tipologie di vegetazione presente. I parchi urbani sono stati definiti come spazi aperti designati e gestiti da un’agenzia pubblica.
Per distinguere l’impatto degli spazi verdi dai fattori sociali tipicamente legati al crimine – densità di popolazione, reddito, istruzione, diversità e svantaggio sociale – i ricercatori hanno controllato tali fattori nella valutazione dei dati sulla criminalità.
È emerso che la maggior quantità di spazi verdi era associata a un minor rischio di criminalità nei quartieri in tutte le 300 città che sono state esaminate. In genere i reati contro la proprietà si verificavano meno spesso nei quartieri più verdi di ogni città del campione esaminato.
Crimini violenti come omicidio, aggressione e rapina a mano armata erano anche meno comuni nei quartieri più verdi in quasi tutte le città che sono state oggetto della ricerca.
Solo tre città nel campione non hanno beneficiato dello spazio verde. A Chicago, Detroit e Newark – tutti luoghi con tassi di criminalità notoriamente elevati – una maggior quantità di aree verdi è stata associata a livelli più elevati di criminalità violenta.
Gli studiosi hanno identificato diversi motivi per cui la presenza di spazi verdi può portare a ridurre il crimine. Il contatto con la natura riduce i precursori di crimini come lo stress e l’aggressività, facendo sentire le persone più felici e meno inclini a compiere atti criminali.
Offrendo alle persone un posto per partecipare insieme alle attività all’aperto, i parchi promuovono anche interazioni sociali positive e connessioni di vicinato all’interno di diverse comunità urbane.
E quando le persone si radunano nei parchi e in altri spazi verdi, ci sono più “occhi nelle strade”, e ciò espone eventuali criminali a una costante sorveglianza della comunità.
Infine, ci sono alcune prove che una maggior percentuale di verde rende le aree prossimali più sicure semplicemente spingendo il crimine nei quartieri vicini, anche se non eliminandolo del tutto.
Ci sono molte ragioni per cui spazi verdi ben pianificati e progettati migliorano la sicurezza pubblica.
La rimozione dei segnali di “disturbo ambientale” e la dimostrazione che l’area è ben curata inviano un messaggio ai residenti che la loro comunità è rispettata e ciò supporta anche i gruppi locali e stimola anche azioni bottom-up. Una migliore illuminazione e la presenza di dispositivi di registrazione video è un noto deterrente per il crimine, ma forse i parchi sono più importanti.
Se ben progettati e mantenuti funzionano come snodi della comunità, ciò che il sociologo Eric Klinenberg descrive come “Infrastruttura sociale”. Questi sono “i luoghi e le organizzazioni fisiche che modellano il modo in cui interagiamo”, dove i vicini possono riunirsi e conoscersi, sviluppando capitale sociale.
In tempi di crisi, la forza dell’infrastruttura sociale di una comunità può essere una questione di vita o di morte.

da: Economia&FinanzaVerde, 8/11/2019