IL “CANCRO” DEL KIWI

di Marco Scortichini
  • 01 June 2011
Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa), agente causale del “cancro batterico” dell’Actinidia è oramai diffuso nelle maggiori aree di produzione italiane di kiwi. Infatti, se fino allo scorso anno le epidemie più gravi si riscontravano nel Lazio, soprattutto a carico del kiwi giallo (Actinidia chinensis), da fine autunno 2010 ad inizio primavera 2011, le infezioni si sono notevolmente estese anche in Piemonte ed Emilia-Romagna. Inoltre, anche il kiwi verde (Actinidia deliciosa) è risultato frequentemente colpito in maniera grave negli stessi areali di produzione del kiwi giallo. Inoltre, il batterio è stato segnalato, su kiwi giallo, anche in Veneto e in Calabria. Una caratteristica comune in tutte le aree colpite è la notevole rapidità con cui Psa si diffonde negli e tra gli impianti nonché le forte aggressività mostrata nei confronti di tutte le varietà di kiwi giallo e verde attualmente coltivate nel nostro Paese.
Il batterio può colonizzare, subito dopo la raccolta, il peduncolo del frutto migrando successivamente, nel corso dell’inverno, fino al ramo. Inoltre, durante l’autunno Psa può risiedere nelle screpolature lungo i rami e nelle fessurazioni che preludono alla formazione dei cancri veri e propri. Le gelate invernali, provocando ferite anche di piccola entità, consentono la rapida colonizzazione e moltiplicazione del batterio nella pianta. Sempre in inverno, gli essudati, trasportati da pioggia e vento, contribuiscono fortemente all’ulteriore diffusione del batterio anche a notevole distanza. Il batterio, ad inizio primavera, può migrare sistemicamente dalle foglie al ramo causando repentini avvizzimenti. E’ evidente, quindi, che il batterio mostra capacità di diffusione e moltiplicazione elevata anche in pieno inverno. Conseguentemente anche questo periodo, parimenti alla stagione primaverile, va considerato come fondamentale per mettere a punto opportune e mirate strategie di prevenzione e di difesa.
 
(FOTO dell’Autore: pianta di kiwi colpita da Pseudomonas syringae pv. actinidiae)