Gli agricoltori difensori in prima linea contro la resistenza antimicrobica

  • 21 November 2018
L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) in occasione della Settimana Mondiale per la “Consapevolezza sugli Antibiotici” sostiene che gli agricoltori hanno un ruolo vitale nel contrastare la diffusione della resistenza antimicrobica ai patogeni e possono dare un contributo significativo, adottando buone pratiche igieniche durante le loro attività quotidiane.
L'uso ‘responsabile’ di farmaci antimicrobici non è solo un problema per la salute umana. Gli antimicrobici sono ampiamente usati per gli animali domestici e negli allevamenti ittici e talvolta, vengono somministrati erroneamente in aggiunta al foraggio, anche quando gli animali sono in salute, per cercare di evitare infezioni e farli ingrassare più velocemente. Queste pratiche possono avere conseguenze molto pericolose e occorre sostituirle con migliori misure igieniche per prevenire le infezioni e prolungare la vita degli antimicrobici.
L'uso improprio di farmaci antimicrobici, come gli antibiotici, nella sanità umana e animale ha contribuito ad aumentare il numero di microbi che causano malattie resistenti a questi trattamenti, sviluppando resistenza antimicrobica (AMR) che li rende inutili per la cura di alcune infezioni.
Quando negli allevamenti vengono usati antimicrobici in eccesso, si contribuisce alla diffusione dell'AMR, poiché i patogeni resistenti si spostano nell'ambiente attraverso i rifiuti animali e il deflusso delle fattorie. Possono persino contaminare i nostri sistemi alimentari e le nostre catene di mercato, spostandosi dai campi e dalle stalle alle nostre tavole". Gli agricoltori sono quindi "i principali difensori in prima linea" nella battaglia per contenere la crescente minaccia di AMR.
Ci sono misure di prevenzione delle infezioni che includono pratiche agricole sostenibili, attraverso la buona igiene degli allevamenti aziendali (pulizia regolare delle stalle, dei ricoveri e attrezzature agricoli, eliminazione frequente del letame e lettiere; assicurare la massima igiene di chi entra in contatto con gli animali; tenere gli animali in buone condizioni di spazio e all’asciutto; nutrirli bene e assicurarsi che abbiano acqua da bere pulita; separare gli animali quando si ammalano per prevenire la diffusione della malattia, effettuare le vaccinazioni; ricorrere alla consulenza veterinaria per l’utilizzo di antimicrobici e infine confrontarsi con gli allevatori limitrofi al fine di diffondere le migliori pratiche).
Entro il 2050, la crescente minaccia di AMR costerà all'economia globale circa 6 trilioni di dollari l'anno. L'AMR ha importanti implicazioni anche per la protezione igienico-sanitaria degli alimenti e per la sicurezza alimentare e il sostentamento di milioni di famiglie di agricoltori in tutto il pianeta.
La FAO sta lavorando in tutto il mondo per aiutare i governi, le autorità sanitarie e veterinarie e i produttori di bestiame a sviluppare la loro capacità di affrontare la resistenza antimicrobica, con il sostegno di Associazioni per lo sviluppo internazionale e europeo.

Fonte: Ufficio Stampa FAO, 14/11/2018