Con il Regolamento (UE) 2024/1991 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2024, sul ripristino della natura, il legislatore europeo ha sotto più profili introdotto nuovi paradigmi nella regolazione e nell’azione quotidiana in tema di relazione con l’ambiente e l’ecosistema.
Le foreste, le zone verdi, gli alberi, sono da tempo oggetto dell’attenzione delle istituzioni europee. Nel corso degli anni le misure forestali hanno progressivamente assunto una dimensione che supera quella delle zone agricole e delle regole di eccezione vincolate a zone speciali di protezione, investendo l’intero insieme delle risorse forestali, ovunque collocate, con una proiezione verso il futuro, che da misure difensive muove verso misure attive di incremento della biodiversità e di ripristino delle foreste, e non soltanto di tutela dell’esistente, così aprendo “scenari inediti e complessi”, analizzati già nell’incontro dell’Accademia dei Georgofili del 2 ottobre 2025 (georgofili.it/eventi).
All’interno di questa prospettiva espansiva il Regolamento (UE) 2024/1991 rivolge la propria attenzione anche agli ecosistemi urbani, sottolineando nelle premesse che questi ecosistemi “rappresentano circa il 22 % della superficie terrestre dell'Unione ed è qui che vive la maggioranza dei cittadini dell'Unione. … e costituiscono habitat importanti per la biodiversità, in particolare per le piante, gli uccelli e gli insetti, compresi gli impollinatori”.
Il nuovo Regolamento segna così una tappa essenziale verso un decisivo cambio di paradigma, che da una logica difensiva territorialmente collocata muove verso un disegno proattivo di ricostruzione delle risorse, in una dimensione, che va ben oltre i confini politici e la destinazione delle singole superfici forestali, per investire ambiente e biodiversità ovunque collocati.
Da ciò l’attenzione anche alle superfici occupate dalle città, in un Regolamento dedicato al “ripristino della natura”.
Come incide questa disciplina sulla pianificazione urbanistica delle città ? Piano urbanistico e politiche del verde urbano sono strettamente legati per un motivo determinante, che attiene alla conformazione della proprietà immobiliare, poiché al di là dei beni pubblici, la destinazione dei beni immobili privati alla loro conservazione naturalistico-ambientale non può che avvenire attraverso le prescrizioni dello strumento urbanistico.
Questo incontro organizzato dall’Accademia dei Georgofili, con il contributo di studiosi di diverse aree disciplinari, proseguendo la riflessione avviata nell’incontro del 2 ottobre 2025, intende indagare sull’emergere di una nuova dimensione del Diritto agrario come Diritto del ciclo della vita, che supera i confini del fondo ed investe tutto il territorio, ivi inclusi gli spazi urbani, con esiti rilevanti nelle scelte quotidiane dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni.
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