"Emergenze francesi"

  • 07 March 2018
In occasione del Salone dell’Agricoltura, che si è svolto a Parigi nei giorni scorsi, la stampa francese ha dedicato molta attenzione ai problemi degli agricoltori. Di seguito si riportano sintesi di alcuni dei principali articoli e commenti, segnalati da AgraPress.

“Siamo tutti contadini”
Il numero di suicidi tra gli agricoltori francesi è impressionante: quasi 2 al giorno in questi ultimi anni, molto più degli altri settori. Il numero di aziende in insolvenza continua ad aumentare: il 6% in più lo scorso anno, mentre il Paese registrava un calo dei fallimenti del 7% sull'insieme dei settori.
Le cause sono attribuite anche alla Politica agricola comune (PAC) che è molto meno protettiva rispetto al passato. Gli agricoltori sono esposti ad una concorrenza internazionale. I giganti della distribuzione impongono i loro prezzi, che non sono all'altezza dei costi di produzione.
Emmanuel Macron promette di lanciare una grande rivoluzione culturale. Vuole prendere il toro per le corna e cambiare le regole del gioco. L'Unione Europea, deve produrre una nuova PAC entro il 2020. I mutamenti che subiscono gli agricoltori ci riguardano tutti. Per questo motivo, siamo tutti contadini. E dobbiamo mobilitarci per ridare speranza. non solo per la durata del Salone dell'agricoltura.
(Yves Threard – Le Figaro, 24 febbraio 2018)

“La portata politica, del mondo rurale”

L'agricoltura ha un peso simbolico e affettivo che supera enormemente quello di chi la fa vivere e che tenta di viverne. Per due ragioni: la prima che non è possibile isolare il mondo agricolo dal mondo rurale nella sua interezza. Con il Salone dell'Agricoltura è l'insieme del mondo rurale ad essere onorato e messo sotto ai riflettori. La seconda ragione è che, in un modo o nell'altro, ogni francese si sente "rurale". Oltre ai legami che rimangono con la campagna, per le origini familiari, i cittadini sono coscienti del ruolo insostituibile degli agricoltori, per garantire l'alimentazione di tutta la popolazione, ma anche per mantenere l'equilibrio dei territori.
Questi fattori inducono l'insieme dei francesi a giudicare i responsabili politici anche per l'attenzione che rivolgono al mondo rurale. E' per questo che l'etichetta di "presidente delle città" per Emmanuel Macron è temibile tanto quanto quella di "presidente dei ricchi". Non è un caso che l'opposizione, a cominciare dai Repubblicani, incentri oggi le proprie critiche contro la "frattura territoriale" che Macron viene accusato di scavare, con la crisi del mondo agricolo, la scomparsa dei servizi pubblici nelle zone rurali, il sentimento di relegazione delle collettività locali. Aspetti negativi che si sommano., facendo del mondo rurale l'emblema delle difficoltà, dei timori e delle angosce dell'intero Paese.
(Guillaume Tabard, Le Figaro, 24 febbraio 2018)

“La grande preoccupazione del mondo agricolo”

 Il Salone dell'agricoltura aperto a Parigi il 24 febbraio offre un quadro meno drammatico rispetto al 2017. I motivi di attrito rimangono numerosi. Mentre l'esecutivo prepara per fine maggio un programma di investimenti nel settore, mentre i redditi di molti agricoltori rimangono particolarmente bassi.
Gli allevatori bovini francesi temono l'apertura del mercato alle carni provenienti dal Sudamerica. Secondo loro questo minaccerebbe 30.000 agricoltori.
Le negoziazioni commerciali con la grande distribuzione sono tese. Le filiere agricole denunciano un "disastro economico e sociale".
(Le Monde, 25 febbraio 2018)