Gli stock ittici continuano a diminuire mentre gli oceani si scaldano

  • 13 March 2019
In tutto il mondo, le popolazioni ittiche sono diminuite negli ultimi 80 anni, anche se alcune specie hanno mostrato una maggiore capacità di recupero rispetto ad altre. Nel complesso, le catture di pesce commercialmente importante sono diminuite di poco più del 4%, ma in alcune regioni le catture sono crollate di circa un terzo dall'inizio del secolo scorso. I risultati provengono da uno studio che ha usato metodi "hindcasting" per ricostruire gli effetti del riscaldamento globale, della sovrappesca e di altri effetti sullo stato del mare, nel periodo che va dal 1930 al 2010.
I ricercatori, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista Science, hanno esaminato popolazioni di pesci in 38 regioni, studiando 235 popolazioni di pesci composte da 124 specie, che rappresentavano circa un terzo del pescato globale nel periodo studiato. Si è scoperto che le variazioni di temperatura hanno un effetto importante, così come altri problemi come la sovrappesca e l'acidificazione degli oceani.
I ricercatori hanno usato dati relativi a dimensioni delle catture, popolazioni ittiche e temperature per costruire un quadro di come la pesca, l'aumento della temperatura del mare e altri fattori hanno avuto un effetto sulle popolazioni ittiche nel periodo studiato. L’Università di Santa Barbara, in California, che ha condotto la ricerca, ha spiegato che il quadro generale è quello di perdita delle popolazioni ittiche, anche se alcune specie, come la perchia striata nell'Atlantico, hanno mostrato benefici con l'innalzarsi delle temperature del mare. Le maggiori perdite riscontrate nello studio riguardano i pesci nel Mare del Nord vicino al Regno Unito, nel mare del Giappone, attorno alla costa iberica e nella piattaforma tra il Mar celtico e il Golfo di Biscaglia. C'è stato un aumento delle popolazioni ittiche nella regione Labrador-Newfoundland, nel Mar Baltico, nell'Oceano Indiano e nella piattaforma nord-orientale degli Stati Uniti.


da: "The Guardian" in Agrapress Rassegna della stampa estera n. 1286, 7/3/2019