La conservazione in vitro di specie ornamentali a fiore reciso: una tecnica al servizio dei produttori

di Maurizio Lambardi
  • 31 August 2011
E’ in corso, presso l'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del CNR di Sesto Fiorentino (FI), uno studio teso a ottimizzare il sistema di conservazione in vitro di linee selezionate di anthurium e ranuncolo, due specie a fiore reciso di grande interesse commerciale. La ricerca, condotta nell'ambito del progetto ‘Vitroflor’, finanziato dal MiPAAF, si propone di sviluppare efficienti procedure di conservazione di piante ornamentali, con particolare riguardo alle specie a fiore reciso. La conservazione in vitro prevede la riduzione del metabolismo e, di conseguenza, della crescita di colture di germogli, già introdotte in un ciclo di micropropagazione, e si realizza applicando basse temperature, oscurità e intervenendo opportunamente sul substrato di coltura. La tecnica, denominata “conservazione in crescita rallentata”, permette il mantenimento delle linee di germogli per molti mesi senza alcun intervento di subcoltura, aiutando così i laboratori commerciali di micropropagazione nella pianificazione della produzione e vendita di piante acclimatate. Il progetto si focalizza su anthurium e ranuncolo, in quanto queste specie evidenziano ancora molte problematiche durante lo stoccaggio in vitro, andando incontro a un precoce decadimento. I risultati dimostrano che è possibile protrarre la conservazione fino a nove mesi, intervenendo sulla temperatura di conservazione. Infatti, mentre con il ranuncolo si può applicare una temperatura di conservazione fino a 6°C, l’anthurium mostra di mal tollerare temperature che scendono sotto i 10°C. Un effetto positivo sulla qualità del materiale deriva anche dall’incremento della componente glucidica del substrato di conservazione, dai “classici” 30 a 60 grammi/litro di saccarosio. In futuro, il progetto prevede di sviluppare per entrambe le specie procedure innovative di conservazione di micro-gemme in azoto liquido, alla temperatura di -196°C (crioconservazione), tecnica per la quale il CNR-Ivalsa è leader in Italia. Le informazioni che derivano da questo studio possono avere rilevanza anche su altre specie del comparto ornamentale.

(foto di Carla Benelli: Coltura in vitro di germogli di anthurium durante la fase di conservazione in crescita rallentata )