Innovation Broker, il progettista dell’innovazione che aiuterà gli agricoltori

di Giulia Bartalozzi
  • 16 March 2016
Si è svolto all’Accademia dei Georgofili lo scorso 10 marzo un convegno nazionale sulla figura professionale dell’Innovation Broker, che ha visto una numerosissima partecipazione. 
Il nome “Innovation Broker”, mutuato dal Secondo pilastro della Pac (Sviluppo rurale) e dalle diverse opportunità previste dai programmi comunitari come Horizon 2020, indica una nuova figura professionale – già prevista in fase embrionale con la programmazione 2007-2013 e rilanciata con l’attuale 2014-2020 – incaricata per sviluppare l’innovazione, mettendo in contatto diversi soggetti coinvolti nel settore primario.
In pratica, l’Innovation Broker, munito di una preparazione multidisciplinare, deve adoperarsi affinché le aziende agricole, soprattutto quelle piccole e medio-piccole che incontrano più difficoltà a rimanere sul mercato e al passo con i tempi, si avvicinino al mondo della ricerca e dell’innovazione per rimanere competitive sul piano globale ed affrontino le complesse sfide che attendono l’agricoltura.
L’Accademia dei Georgofili, organizzando questo convegno ha confermato il ruolo che “da oltre 260 anni riveste nei confronti della scienza e dell’innovazione a vantaggio dell’agricoltura”, ha detto il presidente Giampiero Maracchi nell’introduzione ai lavori.
La sfida, secondo Marco Remaschi, assessore all’Agricoltura della Regione Toscana (promotrice e coordinatrice della rete ERIAFF - European Regions for Innovation in Agriculture, Food and Forestry, “è quella di rimanere sul mercato e affrontare i cambiamenti che il comparto chiede”.
Inge Van Oost della DG Agricoltura della Commissione europea, ha sottolineato come l’agricoltura oggi imponga molte risposte che necessitano di idee, partner, finanziamenti e strategie di azione. Per questo è nato E.I.P (European Innovation Partnership): non deve accadere che importanti ricerche pubblicate sulle riviste scientifiche rimangano sulla carta senza incontrare le esigenze delle imprese. 
L’Innovation Broker dovrà inoltre controllare le offerte di innovazione non soltanto in campo scientifico e tecnologico, ma anche organizzativo e normativo, come ad esempio segnalare agli imprenditori eventuali nuove disposizioni in materia di finanziamenti o sgravi fiscali.
Concretamente il Psr 2014-2020 ha previsto in particolare misure idonee a sostenere le funzioni dell’Innovation Broker e i Gruppi Operativi, espressione di quella necessità di fare rete e di aggregazione fra soggetti, che rappresenta appunto il primo passo. Ne ha parlato Anna Vagnozzi del Crea-Rete Rurale Nazionale, delineando anche una mancanza di omogeneità a livello delle Regioni italiane.
Secondo Andrea Sisti, presidente nazionale e mondiale dei dottori agronomi e forestali, promotori dell’evento presso l’Accademia dei Georgofili insieme alla Regione Toscana e ai colleghi di Fidaf e della Federazione Nazionale Periti Agrari, “un ruolo centrale per raggiungere l’obiettivo spetterà agli agronomi in qualità di esperti in grado di leggere il territorio, le esigenze produttive, le necessità di aggregazione e le potenzialità dell’innovazione”.
Riconosciuta quindi l’importanza di questa nuova figura professionale, tutti i relatori e coloro che sono intervenuti durante l’incontro hanno evidenziato l’esigenza di creare appositi percorsi formativi, sia a livello nazionale che europeo, per preparare al meglio l’Innovation Broker, definito anche come “progettista dell’innovazione”.


Foto 2: nella platea affollata, si riconoscono Andrea Sisti (Presidente CONAF) e Luigi Rossi (Presidente FIDAF)


The Innovation Broker, the innovation planner that will help farmers
The national conference on innovation brokers held at the Georgofili Academy last 10 March saw a very high turnout.
Adopted from the second pillar of the CAP (Rural development) and the various opportunities provided by such EC programs as Horizon 2020, the name “innovation broker” indicates a new profession, which was previously outlined in the 2007-2013 planning period and was then re-launched in the current 2014-2020 period. It has been entrusted with developing innovation by bringing together the various parties involved in the primary sector.
In practice, the innovation broker, using multidisciplinary knowledge, must work to ensure that farms, especially the small and medium-small ones that find it more difficult to remain on the market and abreast of the times, come closer to the worlds of research and innovation to be competitive on a global level and able to face the complex challenges awaiting agriculture.
By organizing this conference, the Georgofili Academy has confirmed the role that “it has played for over 260 years in science and innovation thus benefiting agriculture”, as stated by President Giampiero Maracchi in his opening remarks.
The challenge, according to Marco Remaschi, councilor of agriculture for the Regione Toscana (which supports and coordinates the European Regions for Innovation in Agriculture, Food and Forestry (ERIAFF) network),  “is to remain on the market and face the changes that this sector requires”.