La politica agricola comune: sfide e indirizzi futuri

  • 25 November 2015
Intervista a Vittoria Alliata di Villafranca, direttore presso la Direzione Generale della politica regionale e urbana della Commissione europea. 

Quali sono gli elementi essenziali della Politica Agricola Comune? Com'è strutturata e come e perché è stata riformata negli anni?
La PAC è una delle più antiche politiche comuni dell'UE con due elementi distintivi.
Primo, è una delle politiche comuni più integrate e secondo, il bilancio necessario per la sua esecuzione proviene quasi esclusivamente dal bilancio dell'Unione. 
Gli obiettivi che il Trattato UE pone alla PAC sono rimasti invariati, tuttavia gli strumenti attraverso i quali questi obiettivi sono perseguiti sono stati profondamenti modificati nel corso di incisive riforme. Di particolare rilievo il peso assunto dalla politica di sviluppo rurale con misure sostanziali anche a favore dell'innovazione in agricoltura e della protezione ambientale, e l'entità degli aiuti diretti agli agricoltori per assicurare un reddito stabile.

Quali sono i risultati della PAC? Che bilancio trarre? 
Non è possibile una risposta univoca tenuto conto della complessità del settore, tuttavia si può affermare che la PAC, accompagnata da altre misure del Mercato Interno, ha assicurato la sicurezza alimentare, ha permesso lo sviluppo di un settore agroalimentare di alta qualità e ha permesso ai consumatori di avere accesso a prodotti di buona qualità a un prezzo ragionevole. Bisogna anche riconoscere che lo sviluppo di un'agricoltura intensiva ha talvolta avuto effetti pesanti sull'ambiente in termini d'impoverimento della biodiversità e inquinamento delle acque, dei suoli e dell'aria. Per quel che riguarda gli effetti sulla struttura delle aziende agricole e la competitività del settore, i risultati sono misti e bisogna continuare ad investire per aumentare la competitività e l'innovazione in agricoltura, per proteggere il modello europeo di azienda agricola, e trovare soluzioni per il mantenimento dell'attività agricola o di un'attività economica sostenibile, nelle zone rurali svantaggiate.

Quali le sfide? Quali gli ostacoli da superare?
L'intervento ha identificato tre sfide, (i) l'innovazione e competitività del settore agricolo e agroalimentare, (ii) la necessità di mantenere un'economia vitale in tutti i territori rurali, anche quelli svantaggiati e (iii) l'imperativo di migliorare la governance in agricoltura (dialogo strutturato tra leadership politica, amministrazione pubblica, imprenditoria, istituti di ricerca, istituti finanziari e società civile).

Che conseguenze per i giovani?
L'intervento ha esaminato le potenzialità dei settori agricolo e agroalimentare e le opportunità per i giovani. Il bilancio delle considerazioni è positivo in particolar modo tenuto conto delle prospettive offerte dall'export da oggi e con proiezioni al 2050. E' necessario aumentare la presenza di giovani, in particolar modo di professionisti con alto livello di competenze.