Agricoltura, Genomica e Prevenzione dei Tumori

  • 28 October 2015
Lo scorso 22 ottobre 2015, nella sede dell’Accademia dei Georgofili, si è svolta un’ importante giornata di studio su “Agricoltura, Genomica e Prevenzione dei Tumori”, con la partecipazione di molti autorevoli e illustri relatori provenienti dal mondo della ricerca italiana in campo medico, agricolo e zootecnico.
Le stime a venti anni della mortalità per cancro nel mondo sono purtroppo destinate a crescere. 
L’ impatto economico del fenomeno, tra costi diretti e indiretti, rischia di diventare insostenibile anche per i paesi a reddito medio-alto.  I grandi progressi dell’oncologia e la disponibilità di nuovi farmaci che consentono significativi aumenti delle sopravvivenze ad altissimo costo, rischiano oltre tutto di approfondire le disuguaglianze sociali ed escludere milioni di persone da trattamenti potenzialmente risolutivi. 
In questo quadro, l’attenzione delle politiche sanitarie di molti Stati si sta concentrando sempre di più sulla ricerca e sulla prevenzione primaria, grazie anche al fatto che le informazioni sul ruolo della genetica nella genesi del cancro sono cresciute in modo formidabile in pochi decenni: dalla scoperta degli oncogeni negli anni Ottanta al progetto ‘Genoma’ di fine millennio, per arrivare alle odierne nozioni di epigenetica. 
Siamo ancora lontani dall’avere un quadro completo delle alterazioni dei geni e della modulazione della loro attività nelle cellule del cancro e, al riguardo, l’interazione ‘ambiente – geni’ sta divenendo un terreno di studi sempre più fertile.  I fattori ambientali, tra i quali  in primo piano gli inquinanti e la dieta, possono causare cambiamenti nella miscela di modificazioni epigenetiche e modificare di conseguenza cellule e tessuti. Tali modifiche potrebbero favorire la genesi del cancro ma potrebbero parimenti impedirla, ritardarla o determinarne una regressione. 
Si chiama per l’esattezza “Fattore Mediterraneo” quello che gli scienziati stanno studiando, ovvero come la dieta mediterranea nel suo complesso e non un singolo ingrediente, può sviluppare nell’organismo umano modifiche epigenetiche che possono risultare protettive nei confronti del cancro. L’attenzione della ricerca negli ultimi anni si è dunque spostata dai microingredienti (es. flavonoidi) agli stili di vita.
Pertanto l’agricoltura, che condiziona massicciamente a livello planetario l’ambiente in cui viviamo e fornisce gli alimenti di cui ci nutriamo, può senza dubbio apportare un determinante contributo a questa prospettiva.  E’ importante la collaborazione tra genetisti animali e genetisti vegetali per la produzione di alimenti funzionali alla salute umana.

In foto, al microfono: Lucio Luzzatto, Direttore Scientifico Istituto Toscano Tumori

(Comunicato Stampa Accademia dei Georgofili)


Agriculture, Genomics, and Cancer Prevention

A study day was held on "Agriculture, Genomics, and Cancer Prevention" last 22 October at the Georgofili Academy’s headquarters. There were many influential and distinguished speakers from the Italian world of research in medicine, agriculture and livestock.
Twenty years on, cancer mortality estimates worldwide are unfortunately destined to grow. In this framework, the attention of health policies in many states is focusing increasingly on research and primary prevention, thanks to the fact that the information on the role of genetics in the genesis of cancer has seen remarkable growth in a few decades. Scientists have been studying the "Mediterranean factor",  or rather, how the Mediterranean diet as a whole, and not individual ingredients, can develop epigenetic modifications in the human body that may protect against cancer. The focus of research in recent years has thus shifted from micro-ingredients to lifestyles.
Agriculture, which has a massive global influence on the environment in which we live and provides the food we eat, can undoubtedly make a decisive contribution to this perspective.