Paleosuoli, suoli e cambiamenti climatici

L’articolo è tratto dalla relazione svolta dal prof. Costantini al workshop su “La Scienza del suolo tra passato, presente e futuro”, che si è svolto all’Università ca’ Foscari di Venezia lo scorso 28 settembre e nel quale è stato ricordato il contributo scientifico e il lavoro svolto per tutta una vita dall’accademico emerito Prof. Fiorenzo Mancini, , scomparso nell’ aprile 2015. (v.Georgofili INFO , http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=2291)

di Edoardo A.C. Costantini
  • 30 September 2015
I paleosuoli sono una fonte primaria d’informazioni per documentare i cambiamenti avvenuti in passato, in particolare climatici, e possono essere utilizzati nei modelli che mirano a prevedere le future reazioni del sistema terrestre al mutare delle condizioni ambientali. Un obiettivo centrale della paleopedologia è ricostruire le variazioni climatiche occorse durante le ere geologiche. 
Un complesso paleosuolo posto a Podere Renieri a Montalcino (SI), di circa 40 m di spessore, si è formato nel corso di una serie di episodi continentali che sono iniziati dopo la deposizione di sedimenti marini durante il Pliocene, a partire da 4.8 My BP. Il paleosuolo documenta i cambiamenti climatici e le pedogenesi che si sono verificate dal Pliocene inferiore in Italia centrale, lungo la costa del Mediterraneo. 
Gli orizzonti pedologici più caratteristici del Podere Renieri sono quelli con plintite, un orizzonte parzialmente indurito e ricco di ferro, la cui genesi è avvenuta in un clima caldo e umido, in un intervallo di circa 700.000 anni durante il Pliocene inferiore. La pedogenesi è stata significativamente influenzata anche dalla posizione geomorfologica del paleosuolo, in quel tempo posto su un conoide alluvionale vicino alla costa. Le condizioni climatiche durante il Pliocene erano molto più calde e umide di quelle attuali, e il tempo necessario per la formazione della plintite è stato piuttosto breve, non più di cento o duecento mila anni. La morfologia degli orizzonti con plintite del Podere Renieri dimostra però che, dalla metà del Pliocene inferiore, il regime delle piogge ha cominciato a dar chiari segni di stagionalità, in dipendenza dell’instaurarsi di un clima di tipo mediterraneo lungo la costa occidentale d'Italia. In seguito, il suolo è stato coperto di nuovo dal mare, che si è definitivamente ritirato durante il Pliocene medio. I sedimenti argillosi risultanti, l’erosione idrica e le diverse condizioni climatiche occorse durante il Pleistocene e Olocene, mediamente sempre più calde e aride, hanno dato origine a suoli più sottili con orizzonti impregnati di sali (calcico, gipsico), che mostrano segni evidenti di strutturazione cuneiforme (orizzonti vertici) o poliedrica (orizzonti cambici).
La presenza di plintite in alcuni suoli di Montalcino ha un valore agronomico rilevante per i vigneti. La consistenza degli orizzonti plintici, infatti, limita la crescita delle radici e riduce il rischio di un eccessivo lussureggiamento, migliorando la qualità delle uve. Il basso livello di nutrienti, l’elevato contenuto in ferro ed altri metalli, sono funzionali alla produzione di vino di alta qualità. Pertanto, questi terreni con plintite, molto peculiari e di qualità per i vigneti, contribuiscono alla tipicità della regione vinicola del Brunello di Montalcino. 



Paleosols, soils and climate change

Paleosols are an important source of information for documenting the changes that took place in the past, especially regarding the climate, and can be used in models that seek to predict how the earth’s system will react in the future to the changing environmental conditions. A central objective of paleopedology is to reconstruct how the climate changed during the geological eras.
A paleosol complex was found at Podere Renieri in Montalcino (Siena). About 40 m thick, it had formed during a series of continental episodes that began after marine sediments were deposited during the Pliocene.