La lobby, i lobbisti, il lobbismo

di Luigi Rossi
  • 15 January 2014
C’è un argomento delicato che non può essere trascurato: la lobby, i lobbisti, il lobbismo. Si tratta di una attività già regolamentata in diversi Paesi occidentali, oltre che in sede europea. In Italia se ne parla poco, poiché si fa ma non si dice. 
Il governo avrebbe intenzione di elaborare una disciplina che assicuri la piena trasparenza dei rapporti tra portatori di interessi particolari e decisori pubblici.  La Camera e il Senato infatti non si sono ancora dotati di un regolamento che normi l'accesso e l'attività dei lobbisti. 
Il lobbismo esiste a tutti i livelli di governo e ha un sostanziale impatto sui risultati politici in sedi locali, regionali, nazionali, europee, internazionali. 
La Commissione Europea ha dichiarato che “Lobbying is a legitimate part of the democratic system, regardless of whether it is carried out by citizens, companies, or firms working on behalf of third parties, think tanks, lawyer (or) public affairs professionals”. (Lobbying è una parte legittima del sistema democratico, indipendentemente dal fatto che sia effettuata da cittadini, grandi aziende, imprese che lavorano per conto di terzi, di “serbatoi di pensiero”, avvocati (o) attori chiave pubblici).
C’è un forte dibattito sulle varie forme di lobbismo e sulla loro legittimità, in particolare se effettuata per interessi privati o pubblici. I lobbisti accreditati presso l’UE sono 5.000. Non c’è tuttavia l’obbligo di accreditamento e si stima che dei 20.000 lobbisti che si muovono su Bruxelles, circa il 75% sia orientato a fare affari, mentre solo il 25% rappresenterebbe interessi dei cittadini. 
Non è qui il caso di approfondire un argomento tanto delicato e complesso su cui esiste ormai una nutrita letteratura. In questa sede vorrei  solo che si prendesse atto di una certa realtà e si considerasse l’opportunità di svolgere apertamente, alla luce del sole, in piena trasparenza, una attività di lobbismo efficace per sostenere opportunamente i temi, gli obiettivi, gli argomenti dell’ Accademia. 
La debolezza del “sistema Italia” e dell’Unione Europea rende tutto più difficile, ma dovrebbe essere una ragione in più per attivarci e organizzarci. Faccio un solo esempio. A Bruxelles è stato costituito il GIL (Italian Iniziative Group), un organismo che comprende Istituzioni e Organizzazioni con sede presso la UE, coordinato dalla nostra Ambasciata. Non basta farne parte, è necessario che gli Accademici Georgofili tutti, nella specificità delle loro competenze, si rendano conto che una sana lobby è necessaria e utile e che si attivino, pertanto, per renderla efficace.


(L’articolo è tratto da una relazione svolta all’Assemblea generale dei Georgofili – Firenze, 17 dicembre 2013)