Difesa da Nematodi

di Pio Federico Roversi
  • 27 November 2013
L’XI Congresso Nazionale della Società Italiana di Nematologia, svoltosi dal 14 al 16 novembre 2013, ha  trattato in oltre 50 interventi i più importanti filoni di ricerca e sperimentazione.
Le relazioni e comunicazioni hanno illustrato con competenza e dettaglio come le problematiche nematologiche siano oggi elemento determinante per una agricoltura di qualità, chiamata a rispondere alle sempre più forti esigenze di tutela della salute degli operatori e contestualmente a proteggere le produzioni agricole dai danni crescenti che questi organismi rischiano di arrecare, per introduzione di nuove specie nocive da altri areali e modifiche climatiche.  Particolare attenzione è stata data alle produzione orticole,  sulle quali sono concentrati gli studi e le sperimentazioni di alcuni dei più eminenti nematologi italiani. I risultati presentati hanno peraltro evidenziato il peso crescente dei Nematodi fitoparassiti non solo nelle colture annuali, ma anche nei meleti e nei vigneti, con drammatiche ripercussioni anche negli impianti specializzati di uva da tavola. La difesa fitosanitaria delle colture ha assunto una posizione centrale nelle due giornate di studio e importanti momenti di riflessione e confronto hanno toccato i diversi approcci e contesti ambientali, con lo scopo di definire le strategie ottimali per le diverse aree produttive nazionali. In tale ambito è stato dato ampio spazio anche al mondo dell’industria per fare in modo che l’incontro divenisse momento di aggiornamento sui nuovi strumenti disponibili per la protezione delle colture, nel contesto delineato dall’Unione Europea per l’agricoltura del futuro.
In collaborazione con i Servizi Fitosanitari Regionali è stato possibile realizzare un importante momento di verifica sull’evoluzione della difesa delle colture dai danni da Nematodi e sulle possibili soluzioni per l'adeguamento delle Linee Guide Nazionali di difesa integrata.
Non sono peraltro mancati gli interventi sulle specie di Nematodi da quarantena che rappresentano una seria minaccia per gli ecosistemi forestali e naturali, l’illustrazione di indagini ultrastrutturali condotte con l’ausilio della microscopia elettronica a trasmissione e la presentazione di studi su miglioramento genetico e tecniche biomolecolari avanzate per studi di tassonomia. A quanto sopra vanno aggiunti anche gli interventi derivati da indagini sulla biodiversità della Nematofauna dei suoli agrari e da ricerche finalizzate alla messa a punto di indici di qualità dei suoli, che pongono particolare attenzione allo studio dei differenti gruppi funzionali di Nematodi del terreno.

Foto: Bursaphelenchus eremus