La perdita di biodiversità minaccia la produzione alimentare

  • 06 March 2019
Il calo del numero e della varietà delle specie viventi costituisce una “grave minaccia” per la capacità del mondo di produrre cibo a sufficienza. La FAO nella valutazione della biodiversità ambientale, evidenzia una perdita non solo delle piante coltivate e degli animali allevati ma anche di specie “associate”, come insetti e microbi, che sostengono l’agricoltura in diversi modi, dall’impollinazione delle colture al mantenimento della fertilità del suolo.
Una minore biodiversità comporta che piante e animali sono più vulnerabili a parassiti e malattie, inoltre un numero sempre minore di specie per nutrirci mette a rischio la sicurezza alimentare e la nutrizione. Il rapporto della FAO ha individuato una serie di cause responsabili del declino della biodiversità, come il cambiamento intervenuto nelle modalità attraverso le quali la terra e l’acqua vengono usate e gestite, l’inquinamento, il cambiamento climatico, lo sfruttamento indiscriminato, la crescita demografica e l’urbanizzazione. Secondo un rapporto scientifico pubblicato questo mese, il 40% degli insetti potrebbe estinguersi nel giro di pochi decenni. La FAO ha sottolineato come la maggior parte della produzione alimentare mondiale derivi, oggi, da meno di 200 specie di piante. Solo nove di queste, tra cui riso, mais e frumento, costituiscono due terzi di tutta la produzione agricola mondiale. Qualora una grave epidemia dovesse colpire una di queste colture potrebbe avere un effetto devastante sulla capacità dei produttori agricoli di sfamare una popolazione globale che, nel 2050, dovrebbe arrivare a 9 miliardi di persone. Solo 40 tipi di bestiame forniscono la maggior parte della carne, del latte e delle uova consumate dall’uomo, con una diminuzione della diversità in ogni specie. Delle 7.745 razze locali di bestiame valutate, più di un quarto sono a rischio di estinzione. Più della metà degli stock ittici ha raggiunto il limite sostenibile, ponendo un rischio analogo per le comunità che dipendono dagli oceani per il loro cibo. Il rapporto ha, inoltre, evidenziato anche la minaccia per la “biodiversità associata”, comprendente la maggior parte degli invertebrati e dei microbi che uccidono i parassiti, fertilizzano il suolo, e impollinano i fiori.
Lo studio ha rilevato come alcuni paesi abbiano predisposto strumenti giuridici e istituzionali volti a incoraggiare e tutelare la biodiversità.


da: “Financial Times” in Agrapress, Rassegna della stampa estera n. 1285 del 28 /2/2019