Uomini che amano le piante

di Giulia Bartalozzi
  • 19 November 2014
Chi sono gli uomini che amano le piante?  Ce lo spiega il georgofilo Stefano Mancuso, scienziato di fama mondiale per i suoi studi sulla sensibilità delle piante e sulla neurobiologia vegetale, nel suo ultimo libro: “Uomini che amano le piante” (ed. Giunti).
Una carrellata su dodici grandi protagonisti del passato, non solo botanici di professione ma anche genetisti, filosofi, scrittori ed esploratori: da Mendel a Darwin, da Carver a Leonardo, da Rousseau a Goethe. Che cosa hanno in comune? 
Citando l’Autore nella Prefazione: “Ciò che accomuna tutte le persone di cui presto farete la conoscenza è una capacità rara eppure essenziale in uno scienziato: l’abilità di vedere le cose che ci circondano, in particolare le straordinarie manifestazioni della vita, prestando loro un’attenzione partecipe … Mi sono imbattuto in loro nel corso degli anni e nel tempo li ho frequentati tutti, magari sporadicamente, ma sempre avendoli ben presenti, un po’ come si fa con gli amici. Alcuni di loro mi stanno simpatici, per molti nutro del sincero affetto, tutti hanno la mia ammirazione e personale gratitudine per quanto hanno fatto … Amando le piante, ognuno di loro ha cambiato un po’ il mondo”.
Per ciascun personaggio, Mancuso ripercorre la vita soffermandosi sul  rapporto con la botanica: come è stata scoperta e come e perché è stata amata. E, soprattutto, che cosa ha reso il contributo di questi uomini a questa scienza unico ed importantissimo.
Si fanno così scoperte interessanti, come ad esempio il fatto che sia stato uno schiavo di colore emancipato, George Washington Carver (FOTO), a scoprire l’importanza e le molteplici potenzialità della coltivazione delle arachidi (da alternare a quella del cotone) negli Stati Uniti, all’epoca della Grande Depressione. E pensare che allora le arachidi erano un alimento non destinato al consumo umano! Grazie agli studi di Carver, l’olio di arachidi acquistò in breve tempo un valore altissimo e il burro di arachidi divenne alimento nazionale. 
Un’altra notizia curiosa è che il grande filosofo Jean Jaques Rousseau, produsse in forma epistolare un sorprendente corso di botanica, destinato alla figlia di una sua conoscente. Pubblicate postume nel 1784 e tradotte in molte lingue, le “Lettere elementari sulla botanica” rappresentano un vero e proprio caso letterario, diventando il primo libro divulgativo di botanica, scritto con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
Stefano Mancuso dedica il suo ultimo lavoro editoriale al suo maestro, Franco Scaramuzzi, già Presidente dell’Accademia dei Georgofili, in quanto stimato come “un uomo che ama le piante”.


Sotto: la copertina del volume