Etichetta nutrizionale 2016

di Giovanni Ballarini
  • 13 April 2016
Etichette alimentari … una storia infinita. Non ci siamo ancora abituati all’idea di dover segnalare in etichetta la presenza di allergeni, anche di minime tracce derivanti da contaminazioni nello stabilimento di produzione, che entro quest’anno molti alimenti dovranno sottostare al nuovo obbligo della dichiarazione nutrizionale.
Il Regolamento UE 1169/201 detta le norme comunitarie sulle informazioni ai consumatori ed é applicabile a più riprese e momenti previsti dalla normativa stessa. É ora la volta della Tabella Nutrizionale che sarà obbligataria dal prossimo 13 dicembre 2016.
Già oggi l’etichetta nutrizionale é obbligatoria nei casi in cui “un’informazione nutrizionale figuri in etichetta o nella presentazione o nella pubblicità dei prodotti alimentari ad eccezione delle campagne pubblicitarie.” É questo il caso di prodotti “ricco di fibra”, “ricco di calcio” o simili.
Alla fine di quest’anno l’Etichetta Nutrizionale diverrà obbligatoria anche per gli alimenti preconfezionati, anche se vi eccezioni per i prodotti monoingrediente (prosciutto, caffè e altri), piccole confezioni (superficie maggiore inferiore ai 25 centimetri quadrati… infatti non si saprebbe dove mettere una etichetta leggibile) e soprattutto per gli alimenti confezionati artigianalmente, forniti in piccole quantità al consumatore finale o a strutture locali di vendite al dettaglio.
Il valore energetico e le quantità di sostanze nutritive devono essere espresse per 100 grami o 100 millilitri, mentre le eventuali dichiarazioni relative alle vitamine o ai sali minerali, oltre alla forma di espressione per 100 grammi o millilitri, anche quali percentuali delle assunzioni giornaliere di riferimento.
Per quanto riguarda i dati da riportare sulla Tabella Nutrizionale, il regolamento offre tre possibilità: a) usare i valori medi stabiliti su proprie analisi; b) riferirsi a valori medi noti o effettivi attinenti agli ingredienti usati; c) utilizzare un calcolo partendo da dati stabiliti e universalmente accettati.
Quale il reale valore di queste indicazioni nutrizionali? Soprattutto commerciale.
In un periodo nel quale i consumatori sono sempre più attenti a quello che mangiano, una tabella nutrizionale può fare la differenza tra vendere più o meno e di questo se ne sono da tempo accorte le industrie e le catene di distribuzione alimentare che da tempo sui loro prodotti riportano le indicazioni nutrizionali per motivi commerciali.
Anche per questo, dalla fine di quest’anno non apporre l’Etichetta Nutrizionale può divenire una condizione di svantaggio che riguarda soprattutto le piccole imprese e soprattutto per gli alimenti confezionati artigianalmente, forniti in piccole quantità al consumatore finale o a strutture locali di vendite al dettaglio.


2016 food label
Food labels…. A never-ending story.
Today, food labels are already compulsory in those cases where “some nutritional information appears on the label, in a demonstration or in the adverts for the food products with the exception of advertising campaigns”. Such is the case for products “rich in fibers”, “rich in calcium” or the like.
At the end of this year, nutritional labels will also become compulsory for pre-packaged foodstuffs, although there will be exceptions for single-ingredient products (ham, coffee etc.), small packages (in fact, we would not know where to place a legible label on a surface less than 25 cm2), and especially for foodstuffs hand-packed/wrapped in small quantities for the final user or local retail shops. 
What is the real value of this nutritional information? Mainly commercial. In a time when consumers are increasingly careful about what they eat, a nutritional table can make the difference between selling more or less. Factories and food distribution chains have realized this for some time and have been showing the nutritional information on their products for trade reasons.